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venerdì 15 giugno 2012

Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio (mia lettura)

E così ieri sono andata al MAR (Museo d'Arte di Ravenna) a vedere la mostra Miseria e splendore della carne basata sulla ricerca di Giovanni Testori.
Alla fine, come se fosse la ricerca del Santo Graal, compare lui il Ragazzo morso da un ramarro di Caravaggio.




E' la prima volta che vedo da così vicino un Caravaggio e posso capire bene tutto il clamore su di lui, tutto le persone che lo adorano.
Caravaggio viene ricordato per la verità delle sue opere, per la sua totale assenza di idealismo, anche quando si tratta di soggetti religiosi, ha portato davvero la miseria e la nobiltà allo stesso piano contemplandoli e poi ci sono questi ragazzi.
In sostanza cosa rappresenta questo ragazzo? Lo vediamo appunto che viene morso da un ramarro tutto qui eppure perché cattura così tanto l'attenzione?
Il ramarro è proprio in basso che sembra nascosto rispetto al resto del dipinto. E' il ragazzo il soggetto assoluto del quadro.
Come dice il titolo viene morso quindi ci si potrebbe aspettare che provi dolore. Eppure, anche se ha la faccia un po' corrucciata, non sembra che abbia male. Anzi, la bocca rossa e semiaperta, gli occhi semichiusi, il fiore all'orecchio, i capelli ondulati e morbidi, la mano sinistra così messa e soprattutto quella spalla destra, nuda e alzata gli danno una sensazione più delicata, ma potente.
Sembra in estasi!
Come se quel morso fosse un atto amoroso oppure l'estasi dei santi tanto rappresentata dagli artisti.
Spesso è una ferita che portava l'estasi, una bellezza che ferisce e che porta il ferito quasi in sospensione.



Estasi di Santa Teresa d'Avila di Gian Lorenzo Bernini, 1647-1652

Ma lo sguardo del ragazzo non è sospeso del tutto, è ancora su di noi, anzi ci guarda direttamente. Non è come quello della Santa dove sembra essere lontana, dove non possiamo raggiungerla.






Il ragazzo è presente sia alla sensazione che prova sia a chi lo guarda. E' quasi in uno stato di sorpresa, ancora prima dell'estasi completa.
E' come, si dice, se fosse in quell'attimo fuggente, così difficile da cogliere.


La pittura di Caravaggio è piena di attimi fuggenti, di "fotogrammi" di un film che si sta compiendo.
Forse per questo ci cattura, proprio per la sua non compiutezza: non vediamo i personaggi alla fine di un gesto, ma l'attimo che altrimenti il nostro occhio non catturerebbe.


P.S.: Del Ragazzo morso da un ramarro esistono due versioni. La prima è stata dipinta tra il 1595 e il 1596 e la seconda tra il 1595 e il 1600 e forse in questa ha collaborato anche un suo allievo.
P.P.S.: La mostra chiude proprio alla fine di questa settimana.

4 commenti:

  1. Tra le persone che amano Caravaggio ci sono sicuramente anch'io! Si tratta di uno dei miei pittori preferiti in assoluto e, anche se "Ragazzo morso da un ramarro" non è il suo quadro che preferisco, mi ha fatto davvero piacere leggere questo post su di lui!

    Bravissima e beata te che hai visto un Caravaggio da vicino!

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  2. Mi ha fatto sempre simpatia quest'opera di Caravaggio, non so bene perché, ma ogni volta che me la trovo davanti, anche adesso, mi si apre un sorriso :D

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  3. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  4. @ Romina Tamerici: Beh c'è voluto del tempo, ma ne è valsa la pena. Inoltre ho visto anche un quadro di Francis Bacon. Fenomenale!

    @ Melinda: Dovevi vedere me e la mia amica. Dopo aver camminato un bel po', troviamo alla fine questo quadro. Io e lei abbiamo fatto dei piccoli inchini (soprattutto con le mani). Ridevamo, "studiavamo" il quadro. Eravamo stanchissime, avevamo camminato, ma alla fine questo quadro ci ha risollevato.

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