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domenica 29 gennaio 2012

Morti di sonno, di Davide Reviati




Ieri ho scoperto che il graphic novel Morti di sonno di Davide Reviati è stato premiato ancora e in Francia questa volta.
Ho incontrato l'autore due anni fa al Teatro Rasi di Ravenna dove c'era una mostra con le tavole originali.


sabato 28 gennaio 2012

Un anno con Aulonia


Esattamente un anno fa decisi di creare un altro blog: Aulonia.
Si tratta di un blog dove potevo liberare la mia fantasia, la mia creatività in un altro modo, diverso da quello che succede qui: scrivendo in prima persona.
Ma non si tratta di un mio diario personale, bensì quello di Aulonia, questa bambina ragno.

Però attenzione perché proprio in questo primo anniversario ci sarà un'ulteriore svolta: dopo aver subito un trapianto di occhi, dopo che è stata fatta nascere sulla Terra (di cosa sto parlando? Leggete il blog), ora un'altra notizia la sconvolgerà, tanto da lasciarla senza parole.


Questo è solo un particolare dell'intero disegno che ho realizzato. Diciamo che è un'anteprima.


Spero di avervi incuriositi abbastanza e se davvero volete leggere le sue pagine di diario e sapere cosa le succederà, vi invito qui e non preoccupatevi se pensate di leggere un tomo di enciclopedia: sono solo 28 post.
Lo so che sono pochi per un anno, ma diciamo che questo blog è un work in progress dove magari mi viene in mente un'idea e poi dopo la rigetto. Mi sa che un anno fa non avrei mai saputo di come la sua storia proseguisse. E' un po' come se ti chiedessero come ti vedi fra 10 anni. Puoi fare congetture, ma alla fine non puoi essere certo.


Grazie mille per l'attenzione.


P.S.: Tutto quello che scrivo in questo secondo blog è di mia fantasia e deve essere valutato da questo punto di vista. Magari alcune cose, come sensazioni e stati d'animo possono essere riportate alla realtà però altre vanno considerate in quel contesto. 

venerdì 27 gennaio 2012

Un fumetto per la Giornata della Memoria

Oggi è la Giornata della Memoria e io voglio lasciare la parola a questo fumetto (nota: il video che c'era prima non era più disponibile quindi ho deciso di mettere questo fumetto che riguarda sempre Anne Frank e dà il senso di continuità con quello che sta succedendo adesso) per non dimenticare né oggi né mai, per non dimenticare non solo le vittime dello Shoah, ma tutte quelle che hanno dovuto subire una barbarie soltanto perché un popolo ha deciso così, perché li ritiene inferiori.
La Storia ne è piena (basta pensare nel passato anche ai pellerossa) e ancora oggi succede che un popolo debba essere insultato, maltrattato perché ritenuto non degno di vivere.

fumetto da Zen Pencil (per guardarlo meglio clicca qui)




mercoledì 25 gennaio 2012

Georges Méliès: il padre della fantasia (filmata)


Il film Hugo Cabret di Martin Scorsese è in testa per le nomination agli Academy Award (ben 11), ma non è di questo che voglio parlare qui nel blog bensì di un personaggio che compare nel film: Georges Méliès, interpretato da Ben Kingsley.

Chi è Georges Méliès? Forse quest'immagine vi farà venire in mente.




Ovviamente non è lui Méliès, ma si tratta del suo fotogramma più famoso, quello per il quale è ricordato. Ovvero, il fotogramma del film Viaggio nella Luna del 1902



Ecco qua il vero Méliès.



Se ai Fratelli Lumiére viene dato il merito di aver ideato il cinema come ripresa dal vero, a Georges Méliès invece è dato il merito di aver pensato il cinema come fantasia su pellicola.
Méliès era un illusionista quando rimase colpito da questa scoperta dei fratelli Lumiére. Bisogna ricordare che la loro scoperta non è che una perfezione di tecniche antecedenti tra le quali la lanterna magica (una specie di videoproiettore) tanto che capì il potere di questa nuova prodigiosa arte.

dal libro Il cinema muto - Un linguaggio universale di Michel Marie

Il "poter registrare la vita com'è" non era quello che interessava a Georges Méliès il quale, nel 1897, costruisce a Montreuil un vero e proprio studio cinematografico, dove realizza quei film a trucchi che diventeranno il suo tratto distintivo. All'inizio le sue immagini non riproducono altro se non gli spettacoli di illusionismo che egli mette in scena al teatro Robert-Houdin (Escamotage d'une dame chez Robert-Houdin, ad esempio, in cui fa sparire l'assistente Jehanne d'Alcy o la trasforma in uno scheletro, per poi restituirle le sue forme). In seguito, sviluppando le storie allo scopo di mettere in risalto i trucchi, Méliés moltiplica la successione dei quadri, arrivando a comporne una trentina per un "lungometraggio" considerato tra i suoi capolavori: Il viaggio nella Luna.
Tuttavia, fino alle ultime pellicole realizzate nel biennio 1912-12 (ad esempio Le chevalier des neiges, 1912, oppure Le voyage de la famille Bourrichon, 1913), Méliès resta fedele a un modo di rappresentazione assai coerente, un modo che si impone all'incirca fino al 1908.
Il termine utilizzato per indicare la scena filmata non è più veduta (vue), ma quadro (tableau). I quadri, anche in successione funzionano in maniera autarchica: danno vita a un'azione il più possibile completa che vi si svolge integralmente. L'inquadratura mostra un campo medio, finalizzato alla ripresa della scena nella sua totalità, e la macchina da presa è posizionata in maniera orizzontale e frontale. Tutti questi aspetti determinano un movimento centrifugo dei segni e dei gesti, movimento che si oppone, come ha dimostrato Noel Burch ne Il lucernario dell'infinito, a tutte le operazioni di "centramento" dello sguardo e dei personaggi, nonché del loro punto di vista.
Da qui l'esperienza dell'esteriorità primitiva, che caratterizza il cinema dei primi anni, esperienza che si distanzia profondamente dai tentativi posteriori del cinema di integrare - attraverso lo sguardo, i raccordi e il montaggio - lo spettatore nella scena filmica.
Le prime pellicole di Ferdinand Zecca, Albert Capellani, Alice Guy, Louis Feuillad e altri sottostanno a questo modello e a questo tipo di messa in scena. Un film celebre come Histoire d'un crime (1901), ad esempio, è realizzato in studio, con campi medi, inquadrature frontali, scene autonome in cui è sviluppato un piccolo racconto e un protagonista relativamente anonimo. Ritroviamo tutti questi elementi in centinaia di film del periodo: Ali Baba et les 40 voleurs, Aladin et la lampe marveilleuse ecc. I riferimenti estetici di Méliès concernono sia la scelta del music-hall sia gli ambiti del disegno e della caricatura. La messa in scena del regista francese, infatti, riduce la profondità di campo a favore degli effetti "di superficie" e del grafismo visivo. In questo senso, Méliès prefigura quel tipo di cinema che privilegia la cura del dettaglio decorativo e lo storyboard, quello dell'operatore spagnolo Segundo de Chomon, fra i primi a usare gli effetti speciali per Pathé e a colorare a mano i fotogrammi con la tecnica del pochoir. Vi è anche un'estetica "caligarista" (riferita al film espressionista di Wiene) assai grafica, estetica che attraversa l'intera storia del cinema fino ai giorni nostri ponendo grande attenzione alla ricerca plastica (un esempio per tutti: i film di Tim Burton.)


Se volete ringraziare per il senso di meraviglia che provate nel viaggiare in altri mondi, sapete chi ringraziare.
Grazie a lui si può davvero fare adesso un...


Un viaggio attraverso l'impossibile
(Le voyage a travers l'impossible, 1904)


P.S.: C'è anche da dire che ora, con tutti questi effetti speciali strabordanti, spesso la meraviglia non è più presente, neanche contemplata.
Credo che a volte sia preferibile tornare un attimo indietro o almeno calibrare bene. Oppure non affidare solo agli effetti speciali il compito di raccontare una storia.


sabato 21 gennaio 2012

R.I.P Etta James


L'ho saputo solo adesso e non posso non dedicarle un post.
La musica soul ha un grande fascino per me e sentire che oggi è morta una delle regine per me è un dispiacere enorme.
Sentire la sua voce così calda e profonda è qualcosa che davvero tocca l'anima.







Di sue canzoni ce ne sono molte altre e tutte meritevoli.



Ragazzi, futuri canterini, volete saper cantare davvero????
Non credete che la visibilità, il televoto vi possano dare il talento necessario.
Ascoltate Etta James e stupitevi perché lei SA cantare!!!

venerdì 20 gennaio 2012

I Sogni (dei) Pazzi



Elefanti rosa da Dumbo, 1941




+




Dalì (da Io ti salverò di Alfred Hitchcock, 1945


=





Destino




1946. Dalì andò negli Stati Uniti per incontrarsi con Walt Disney. Avevano in progetto di realizzare un cortometraggio
Ma l'episodio non fu finito per tempo, i tempi di progettazione si rivelarono più lunghi del previsto e gli studios Disney erano in profonda crisi finanziaria. Il progetto sfumò.
1999. Il nipote di Walt, Roy Disney, durante la lavorazione di Fantasia 2000, trovò i progetti di Destino e un filmato breve. Pensò di completarlo.
2003. Destino fu completato dopo quasi 60 anni.
Per l'occasione fu organizzata una mostra e una storia della rivista Topolino (potete leggerla in questa pagina Facebook) parla di questo incontro speciale.






giovedì 19 gennaio 2012

R.I.P. Giancarlo Bigazzi

Mio padre è un patito degli Squallor, ma prima che nascessi gli rubarono tutta la collezione. Poi quando ero bambina trovò il cd "Troia", il loro primo album e realizzato nel 1973, se lo comprò. Così quando ero bambina e partivamo con la macchina, mi capitava di sentirli assieme a Francesco De Gregori, Lucio Battisti e raccolte di canzoni in cd che comprava all'edicola.




Proprio adesso sento della morte di Giancarlo Bigazzi, ex leader degli Squallor e quindi la mia memoria va subito a quando ascoltavo le canzoni di quelli che scherzosamente chiamavo "Gli Squallidi".

Ecco a voi alcune delle 13 canzoni dell'album:













Non mi sembravano molto delle canzoni o almeno non nel senso classico. Di certo non avevano paura di apparire dissacranti nel vero senso della parola e di realizzare provocazioni un po' come questa canzone:



A pensarci bene adesso credo che a teatro queste canzoni farebbero un'ottima figura.
Bigazzi era il paroliere del gruppo così come lo è stato di tante altre canzoni
Nella sua pagina Wikipedia (clicca qui) potete vedere l'elenco delle canzoni scritte da lui.

martedì 17 gennaio 2012

La bellezza del proprio corpo (Le bagnanti di Renoir)

Girovagando su Internet spesso imbatto in blog dove le magre vanno contro le grasse e viceversa. Ognuna ha i suoi motivi per esistere e l'altra invece deve sparire. Adesso che poi le grasse stanno ritornando di moda, si sentono finalmente padrone di se stesse e allora? Via le magre!
Quando leggo questi post, da tutte due le parti, mi viene anche un po' da sorridere: tu hai un tuo corpo, perché vuoi eliminare le altre?
Poi anche questa definizione di "grasse" e "magre", questa distinzione che c'è, le trovo molto infelici. C'è persino differenza tra due corpi magri e tra due corpi grassi!
Sono contenta che per le formose ci sia più attenzione per il vestiario (anche se molto ancora si può fare), ma proprio per questo non vorrei mai che tutte le ragazze magre sparissero dalla faccia della Terra.
Ovviamente poi non sto parlando di patologie, di disturbi alimentari (dall'anoressia alla bulimia o anche il binge perché questo è un altro discorso) sto parlando del proprio corpo.
Il confronto in questo caso è sempre una brutta bestia quando ti porta al di là del proprio corpo, quando il soggetto non sei più te stessa.
Se quella ha un corpo così, tu cosa puoi fare? Puoi giusto correggere qualcosa (senza inutili stravolgimenti tipo chirurgia plastica a gò-gò o palestra a tutta manetta solo perché Mens sana in corpore sano), ma alla fine l'unica cosa da fare è rapportarcisi con questo dono che ci è stato (da chi, ci pensate voi).
Amarlo? Odiarlo? Accettarlo, così com'è e forse il corpo vi "risponderà".
In diverse religioni il corpo è una fonte di malignità, ma se noi siamo creati a somiglianza di quel Dio, allora siamo creati anche a somiglianza di quel corpo e quindi anche il nostro corpo rientra nella sfera della divinità.
Con quel corpo che abbiamo possiamo rapportarci con le persone, con il mondo esterno e anche con quello interno. Provate a pensarci anzi a esserne più consapevoli.



Studio. Torso, effetti del sole, 1875

domenica 15 gennaio 2012

L'arte e l'ossessione

Spesso i temi proposti nelle creazioni dell'arte ritornano costantemente quasi fossero spinti da un'ossessione, da un bisogno del quale non possono farne a meno.
A volte poi questi "fantasmi mentali" sono generati da un episodio specifico della loro infanzia.

Qualche esempio?

Alcuni dipinti di Max Ernst (Bruhl, 1891 - Parigi, 1976), pittore dadaista e surrealista, ritraggono persone dalla testa di un uccello.



La vestizione della sposa, 1940

lunedì 9 gennaio 2012

J. Edgar


Sono ancora il re del mondooooooooooooooo!!!



La storia di John Edgar Hoover, fondatore e presidente dell'odierno F.B.I. viene raccontata da lui anziano a dei giovani giornalisti, dalla sua gioventù come osteggiatore del comunismo fino alla sua morte nel 1972.


Quando si tratta di realizzare un bio-pic, c'è sempre il rischio di essere faziosi, di raccontare solo una parte della sua vita oppure un solo aspetto non cogliendolo nella sua interezza. Un pregio di questo film è invece di raccontare non solo l'aspetto pubblico, l'integerrimo personaggio, quello che non accetta che i potenti facciano un po' quello che vogliono, quello che non s'arresta di fronte alle bombe. Sembra quasi un eroe e invece no è una persona, un essere umano, fatto di luci e ombre.


Con questo film Clint Eastwood ha avuto il pregio di tratteggiare un personaggio nella sua interezza anche inserendo scene che possono creare imbarazzo però non si può dire che il film sia completo.
Ci sono alcune mancanze: il film a momenti non attira, a volte sembra fermarsi. Più volte mi sono sentita spettatrice non attiva, ma potrebbe anche essere che questo sia l'intento di Eastwood. Inoltre i personaggi secondari sono tutti a disposizione di J.Edgar non come comprimari, ma burattini.


Di Caprio è cresciuto. Lo si sa da tempo. La sua ostinazione nel voler dimostrare che non è solo quello del Titanic da tempo sta dando i suoi frutti. Ha lavorato con alcuni dei registi (viventi) più grandi: Martin Scorsese, Steven Spielberg, Cristopher Nolan e adesso anche Clint Eastwood dove nei film di quest'ultimo sono sempre usciti personaggi forti e decisi anche quando perdono (mi ricordo ad esempio Maggie Fitzgerald, il personaggio interpretato da Hillary Swank ne Million Dollar Baby).
In questo film ha rinunciato alla bellezza per essere invecchiato e spesso questo fatto viene considerato favorevole per gli Academy Award. Ma a parte il trucco, la sua interpretazione è stata allo stesso tempo misurata e intensa e forse il trucco gli è servito per recitare la sua parte da anziano.
Gli altri attori (da Naomi Watts per la sua segretaria Helen Gandhi al suo braccio destro Clyde Tolson interpretato da Armie Hammer) sono come pianeti che girano intorno al sole.
Forse solo Judi Dench, che interpreta la madre, riesce ad affrontarlo.


Nel film vengono dati per certi alcuni suoi aspetti come la sua presunta omosessualità. Alla sua morte molte cose sono rimaste nascoste, altre perse.
Alla fine il vero John Edgar Hoover (foto sopra) è un eroe o no? Nel film non è certo e questo è uno dei suoi pregi.



Aggiornamento 24 gennaio 2011

Sono uscite le nomination agli Academy Award e DiCaprio è stato, ancora una volta, scandalosamente tagliato fuori.

sabato 7 gennaio 2012

Romeo e Giulietta (1968)


Giulietta, i tuoi parenti ci hanno scoperto.
No Romeo, non sono loro, ma delle fans di Zac Efron: ti hanno scambiato per lui



Trama? Trama?! Pretendete la trama?? Ma dove vivete????

venerdì 6 gennaio 2012

L'origine della Befana

Fra i personaggi che animano la fantasia popolare  vi è una strega che merita una condizione particolare: la Befana. Essa non è quasi mai presente nelle fiabe: un'assenza non dovuta a dimenticanza, ma al fatto che nell'antichità era ritenuta una presenza certa.
L'origine di questo personaggio, che ancora oggi caratterizza l'immaginario infantile, si perde nella notte dei tempi e affonda le sue radici nel paganesimo. L'Epifania, termine che deriva dal greco epiphaneia, che significa apparizione, era una cerimonia pagana che concludeva un periodo di feste che nell'antica Roma cominciavano il 25 dicembre. In questo giorno si celebrava il dies natalis sol invicti, la nascita del sole poiché il calendario giuliano fissava per quel giorno, il solstizio d'inverno.
Le feste di inizio anno erano celebrate in onore del dio Giano (piccola nota: il dio bifronte) e della dea Strenia, che fu per i bambini dell'antica Roma quello che poi la Befana rappresentò per i bambini dell'età moderna. Con la diffusione del cristianesimo, ci fu l'esigenza di sapere quando fosse nato Cristo. Ma non essendoci notizie sui Vangeli, la Chiesa stabilì che Gesù fosse nato il 25 dicembre, anche per cancellare la festa pagana del "Sole Invicto", riconoscendo nel 6 gennaio la celebrazione della manifestazione di Gesù agli uomini come il Messia: il 6 gennaio, la Cristianità ricorda l'arrivo dei Re Magi, che rappresentano tutte le genti del mondo, alla grotta di Betlemme.



Adorazione dei Magi di Luca di Tommé, tra il 1360 e il 1365


Dal 25 dicembre al 6 gennaio vi sono dodici notti, quindi quella fra il 5 e il 6 gennaio veniva anche chiamata "la dodicesima notte" (piccola nota: esiste una commedia di Shakespeare che si chiama appunto La dodicesima notte e si riferisce proprio alla notte di Epifania). Una tradizione, diffusa in molte regioni d'Europa e che risale ai primi secoli dell'epoca medioevale, attribuisce strani e misteriosi poteri a queste dodici notti. Si trattava di un periodo particolarmente delicato e critico per il calendario popolare, poiché di molto seguente alla seminagione, quindi carico di speranze ed aspettative per il raccolto ancora lontano a venire, ma dal quale sarebbe dipesa la sopravvivenza del nuovo anno.

...

giovedì 5 gennaio 2012

Giovanna d'Arco ovvero la passione che brucia

Nel giorno dell'Epifania di 600 anni fa nacque Joan d'Arc (italianizzata in Giovanna d'Arco), la Pulzella d'Orleans.



Giovanna d'Arco, miniatura tra il 1450 e il 1500

Giovanna d'Arco visse per soli 19 anni, prima come liberatrice della Francia, poi venduta e adesso Santa Patrona del suo stesso Paese.



Giovanna d'Arco all'incoronazione di re Carlo VII di Jean Auguste Dominique Ingres, 1854

martedì 3 gennaio 2012

I sospiri del mio cuore


Di cosa ti meravigli? Ti aspettavi il Bianconiglio?


Shizuku Tsukishima è una ragazzina delle medie ed è una fervente lettrice che va sempre in biblioteca. Nota con stupore che nel cartellino dei libri un ragazzo li ha sempre presi prima di lei. Questo ragazzo si chiama Seiji Amasawa.
La sua fantasia galoppa e si chiede chi sia questo ragazzo. Inoltre nota che un gatto prende la sua stessa metropolitana e decide di seguirlo. Scoprirà un luogo e delle persone che la spingeranno a scoprire la sua "pietra grezza" e conoscerà anche Seiji.



I sospiri del mio cuore. Un titolo così può trarre in inganno, può far pensare all'ennesima commedia adoloscenziale, ma la cosa che più mi ha incuriosito è stata la grafica della locandina del dvd: è l'inconfondibile stile Ghibli, ma come mai non ne ho mai sentito parlare?
Forse perché di Hayao Miyazaki, il film porta le firme della sceneggiatura e della produzione, non della regia. Inoltre il film è del 1995 ed è stato presentato in Italia solo quest'anno al Lucca Comics.


Trattandosi della Ghibli, mi sono fidata e così è stato. Di solito la Ghibli viene ricordata per il suo forte spirito ambientalista oppure per essere antibellica, però qui si tratta della storia di una normale ragazzina delle medie in crescita, soggetto che poi riprenderà per La città incantata, ma mentre in quest'ultimo la protagonista è alle prese coi kami (divinità in giapponese), qui Shizuku è alle prese con se stessa, dubbiosa del suo talento dopo aver scoperto un luogo tanto magico per lei stessa.


La cura per i dettagli, la delicatezza nel tratteggiare i personaggi sono da sempre caratteristiche del lavoro di Miyazaki e della sua casa di produzione Ghibli. Anche la caratterizzazione per i cosidetti cattivi non è mai a senso unico: nella maggioranza dei suoi film chi si comporta da cattivo porta dietro delle proprie ragioni, ma qui non c'è nessun cattivo solo una normale adolescente.
Certo, non ci saranno scene d'azione esaltanti (ed alcuni lo accusano di buonismo), ma questo non vuol dire che sia noioso, privo di fascino. Anzi ci permette di entrare nella fantasia grazie anche all'aiuto degli artigiani "...eredi del sangue dei maghi."
Da guardare soprattutto se volete godervi una delicata storia d'amore adolescenziale che non sia banale.


Curiosità:

- L'anime è tratto dal manga I sussurri del cuore di Aoi Hiiragi del 1989. Nel 1995, stesso anno dell'anime, è stato realizzato il seguito del manga I sussurri del cuore - Ore felici ambientato due anni dopo.

- Il film è accompagnato dalla canzone Country Road (Take me Home) di John Denver, canzone che Shizuku si impegna nell'adattare le parole. All'inizio del film si sente la versione cantata da Olivia Newton John.

domenica 1 gennaio 2012

Un 2012 all'insegna della leggerezza



Anno nuovo, sfondo nuovo.

Ho deciso di inserire come sfondo un frammento di un mio dipinto dove impera questa farfalla. Dopotutto se ho voluto intitolare il mio blog "Farfalle eterne", un motivo ci sarà.
Quando inizia un nuovo anno, s'inizia subito a formulare dei propositi e la maggioranza di essi spesso non avranno mai compimento.
Io voglio, desidero che quest'anno sia all'insegna della leggerezza che come ho specificato più volte non vuol dire superficialità.

Questa qui sotto è una poesia che più volte ho riportato qui, ma intendo farlo di nuovo.


Leggerezza

Leggerezza, leggerezza,
tanti credono che tu sia stupida,
vuota e frivola,
profonda quanto una pozzanghera.
Ma io ti conosco,
io so che in quella pozzanghera
si nasconde un oceano
dove la luce raggiunge gli abissi.
In te c'è il dolore,
ma lo porti fino al sole
facendolo sciogliere in ricordi lontani
permettendo a noi umani...

... di vivere.


Se si mantiene uno sguardo vivo, non invecchieremmo mai e la morte non ci sarebbe così neanche la fine del mondo.

La farfalla non conta gli anni, ma gli attimi. Per questo il suo breve tempo le basta.
Rabrindanath Tagore


P.S.: Ecco il quadro per intero