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domenica 6 novembre 2011

La dislessia: problema o dono?

A volte le cose più importanti sono quelle più banali, quelle che diamo per scontato. Però provate a metterci una difficoltà o un handicap e la conquista di tale facoltà può diventare un'impresa titanica.
E' quello che può succedere con la dislessia: scrivere e leggere possono sembrare cose di poco conto per chi non è dislessico e io conosco tale difficoltà perché io stessa lo sono.
Che cosa comporta la dislessia? Ma soprattutto da dove deriva?
Ancora non si ha una spiegazione certa su questa condizione. Alcuni dicono che deriva da un fatto ereditario e colpisca più i maschi.
Comunque solo di recente si ha un'idea complessiva della dislessia più giusta ed è proprio l'ambiente scolastico quello più duro. In passato i ragazzi dislessici venivano catalogati come disturbatori della classe perché incapaci di rimanere concentrati oppure stupidi e svogliati che non avevano voglia di fare nulla.
Con queste premesse, è facile immaginare come la fiducia in se stessi e soprattutto il giudizio su se stessi crollino miseramente. Ma soprattutto il ragazzo, o ragazza, si convince di essere un totale incapace.
In pratica la dislessia è una difficoltà dell'apprendimento e questo comporta anche una difficoltà nello scrivere e nello leggere. Ancora adesso, anche se raramente rispetto al passato, inverto l'ordine di lettere simili cambiando così la comprensione del testo. Mi ricordo che da piccola, giusto per fare un esempio, calciatore e cacciatore avevano lo stesso significato per me oppure trota e torta.
Ma non è tutto, da bambina non capivo molto la differenza tra sinistra e destra, tirare e spingere, feriale e festivo... Ovviamente adesso so la differenza.
Di recente ho capito che anche la mia difficoltà a vedere quale è il dietro o l'avanti di una maglia dipende dalla dislessia e mi ricordo che da piccola per capire quale scarpa era la destra o la sinistra toccavo la piega interna.
Il cervello di chi è dislessico lavora in un modo più impegnativo rispetto a chi non lo è. Forse non saranno le parole esatte, ma è giusto per farvi un'idea.

E' facile pensare come i ragazzi che soffrono di tale difficoltà, e simili, crescano emarginati e questo è stato anche per me, ma se vi dico ciò non è affatto per scatenarvi della pietà. Se l'avete con voi potete portarla da un'altra parte e non osate dire che vi dispiace per me.





Ma come far capire a chi non ce l'ha, come ci si sente?
Ho trovato questo documentario che porta queste persone nelle stesse condizioni di chi è dislessico


(il canale dal quale è tratto questo video è dedicato appunto alla dislessia)



Ma anche una difficoltà può celare dei doni.

Quando dico che ho iniziato prima a disegnare che a parlare non è per darmi un tono o per farmi sembrare come una prescelta del disegno, ma proprio perché, semplicemente, è così. Si può forse che il disegno sia stata una risposta o qualcosa del genere.
Stabilire quanto dipende da me soltanto oppure dal fatto che io sia dislessica credo sia inutile e fuorviante.
Comunque sta di fatto che l'essere dislessici ti può portare grandi cose.

Se non credete a me, credete ai personaggi che verranno qui elencati e che hanno in comune il fatto di essere dislessici:



Bill Gates (Seattle, 1955)


Muhammad Alì (Louisville, 1942)



John Lennon (Liverpool, 1940 - New York, 1980)



Andy Warhol (Pittsburgh, 1928 - New York, 1987)
Autoritratto, 1986


John Fitzgerald Kennedy (Brookline, 1917 - Dallas, 1963)



Walt Disney (Chicago, 1901 - Burbank, 1966)
foto di Alan Fisher



Agatha Christie (Torquay, 1890 - Wallingford, 1976)



George Patton (San Gabriel, 1885 - Heidelberg, 1945)
foto del 1943


Pablo Picasso (Malaga, 1881 - Mougins, 1973)
Autoritratto, 1907


Albert Einstein (Ulma, 1879 - Princeton, 1955)
foto di Arthur Sasse, 1951


Winston Churchill (Blenheim Palace, 1874 - Londra, 1965)
disegno di Lyn Ott, 1942



Vincent Van Gogh (Zundert, 1853 - Auvers-sur-Oise, 1890)
Autoritratto, 1889



Thomas Alva Edison (Milan, 1847 - West Orange, 1931)



Gustave Flaubert (Rouen, 1821 - Croisset, 1880)
dipinto di Eugène Giraud, 1856 ca.



Charles Darwin (Shrewsbury, 1809 - Londra, 1882)
foto di Julia Margareth Cameron


Hans Christian Andersen (Odense, 1805 - Copenhagen, 1875)
dipinto di Christian Albrecht Jensen, 1836



Ludwig van Beethoven (Bonn, 1770 - Vienna, 1827)
dipinto di Joseph Karl Stieler, 1820


Napoleone Bonaparte (Ajaccio,  1769 - Isola di Sant'Elena, 1821)
dipinto di Jacques-Louis David, 1812 



Wolfgang Amadeus Mozart (Salisburgo, 1756 - Vienna, 1791)
dipinto di sconosciuto (copia), 1777


George Washington (Bridges Creek, 1732 - Mount Vernon, 1799)
dipinto di Gilbert Stuart


Isaac Newton (Woolsthorpe-by-Colsterworth, 1643 - Londra, 1727)
dipinto di Godfrey Kneller, 1689 


Galileo Galilei (Pisa, 1564 - Arcetri, 1642)
dipinto di Justus Sustermans


Leonardo da Vinci (Vinci, 1452 - Amboise, 1519)
autoritratto, 1513

 

Carlo Magno (742-814)
dipinto di Albrecht Duhrer, 1511-1513


E questi sono solo alcuni.
Sono tutti personaggi che in qualche modo hanno rivoluzionato non solo la loro epoca, ma anche quella futura. (Del fatto che poi Edison non era poi questa gran persona, vedi quel che ha preso da Tesla, questa è un'altra storia).
Alcuni poi erano degli autentici geni e i dislessici hanno un quoziente intellettivo nella norma o anche superiore.
Si può proprio dire che, se superate, le difficoltà lasciano spazio a un terreno fertile di possibilità e di...


Dietro ogni problema c'è un'opportunità. (Galileo Galilei)

Nel mezzo delle difficoltà nascono le opportunità (Albert Einstein)

 
Problema insormontabile o dono inappagabile?
Dipende da come lo si vede e da cosa si ha intenzione di fare.


Aggiornamento 28 agosto 2015:

Oggi mi capita di vedere questo video





3 commenti:

  1. Lo so che questo post è di molti mesi fa, ma l'ho letto e sento il bisogno di condividerlo. Sono davvero felice di aver letto tutti questi nomi di personaggi illustri dislessici. Questo post è ricco di speranza e di realismo. Da futura maestra, spero un giorno di poter fare in modo che i bambini dislessici che mi troverò di fronte non verranno visti come dei "disturbatori" o degli "incapaci"... hanno delle difficoltà, ma, come hai ricordato tu in questo post, anche delle grandi risorse. Grazie per questo bel momento di riflessione e congratulazioni per la tua arte!

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  2. Se c'è una cosa che non sopporto (non sto parlando di te sia chiaro) è la pietà o il senso di pena che alcuni provano verso chi è più sfortunato. Come dire: "Poverino, non ce la fai proprio se non ci fossi qua io ad aiutarti." magari con quello sguardo così commiserante che mi dà sui nervi.
    Non è così che si aiutano le persone e non sto parlando dei dislessici, ma di tutti quelli che hanno delle difficoltà.
    E' come trattarli da incapaci che senza di te non combineranno mai nulla.
    Sono d'accordo con quel proverbio: "Dai un pesce a un uomo e lo nutrirai per un giorno.Insegnagli a pescare e lo nutrirai per tutta la vita."
    Bisogna dargli gli strumenti e non sostituirsi ad essi.
    Condividi quanto vuoi questo post e grazie per farlo. Ho deciso di raccontare questa parte della mia storia perché desidero far capire che non si è incapaci a prescindere e se non credono a me che credano a quei personaggi.
    E' proprio un messaggio di speranza quello che volevo dare, ma non solo. E' come se uno si dicesse "Sì, posso farcela!" strada non facile, lunga e tortuosa, ma alla fine è come sentire tutto nelle tue mani.
    Spero che ricorderai questo tuo commento quando sarai una maestra.
    Vedrai quanto sarai amata, quanto ti ricorderanno quando non insegnerai più a loro.
    Per loro sarai sempre la loro maestra.

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Grazie per i commenti