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venerdì 9 settembre 2011

Le donne di Fellini

Federico Fellini non solo è stato un regista che tutto il mondo ci ha invidiato (e lo fa ancora), ma anche un abile disegnatore.
Il suo amore per il disegno è nato presto e il suo mondo onirico cominciava a manifestarsi.

Il visionario è l'unico realista, così diceva.

Si può proprio dire il cinema di Fellini nasce coi suoi disegni.
Infatti prima di realizzare un film, amava disegnare: ne avvertiva il bisogno. Era quasi una necessità compulsiva.
Non solo creò un suo universo, ma anche la sua donna: giunonica, procace, molto simile alle Veneri paleolitiche.
Questa donna ricorreva sia nei disegni che nei film tanto che venivano chiamate "felliniane" e per lui fu un sogno: essere un aggettivo.

Ecco alcuni suoi disegni:















Quando si pensa alla donna felliniana, si pensa automaticamente ad Anita Ekberg e per molti divenne un sogno la scena di lei e Marcello Mastroianni nella Fontana di Trevi.





Tu sei la prima donna del primo giorno della Creazione. Tu sei la madre, la sorella, l'amante, l'amica, l'angelo, il diavolo, la terra, la casa. Ecco cosa sei, la casa

Queste parole dice Marcello Rubini (interpretato da Mastroianni e alter-ego di Fellini) a Silvia (Anita Ekberg) mentre danzano e queste parole sono dirette a tutte le donne felliniane.
La donna felliniana rappresentava poi la donna romagnola (non dimentichiamoci che Fellini è riminese), la zdora.
Per comprendere meglio l'onirismo felliniano, la sua simbologia è necessario vedere Amarcord.


Per vedere invece i disegni di Fellini prendere letteralmente vita, basta vedere questo cortometraggio del cineasta russo A. Khrzhanovskij:





Alcuni dicono che Fellini provava paura nei confronti delle donne, altri dicono amore.
Io non so, però è certo che lui aveva un tocco particolare e questo post vuole essere un omaggio alle donne.

2 commenti:

  1. Devo ancora vedere la Dolce vita, ma le donne che disegnava assomigliano a Anita Ekberg, e Fellini secondo me, semplicemente ammirava le donne, ed è un bellissimo omaggio quello che ne è venuto fuori.

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  2. Può darsi che in lui c'era un misto di entrambe le cose: paura e amore. Un po' come si è di fronte a una divinità.
    Non sono delle donne, sono delle dee.

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Grazie per i commenti