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venerdì 11 febbraio 2011

Pubblicata una mia lettera su un giornale locale

Carissimi, forse non v'importerà niente (soprattutto a chi non è ravennate) però come dice il titolo: hanno pubblicato una mia lettera.
Si tratta di un giornale locale Ravenna&dintorni e ho spedito all'e-mail della redazione questa lettera:

Ogni volta che settimanalmente prendo il giornale, vado subito sulla pagina del Forum Ravenna Capitale della Cultura perché m'interessano le diverse opinioni dei vari artisti ravennati alcuni dei quali poi li conosco personalmente e questo vivo interesse è per due motivi: sono ravennate di nascita e di residenza e anch'io, nel mio piccolo, faccio arte.
Quest'anno compio 28 anni e trasgredendo a quella che sembra essere una regola, soprattutto nei colloqui di lavoro nei quali me lo chiedono puntualmente, non faccio Mosaico. Non potrei farlo perché ha una tecnica completamente diversa dalla mia: quando dipingo il mio polso si muove come se stessi combattendo con la spada.
Sono laureata in Pittura e, miracolo (!), sono riuscita a finire gli anni dell'Accademia di Belle Arti di Ravenna nel 2007, prima che questa venisse fagocitata da quella di Bologna. Molti ragazzi, non potendo trasferirsi, hanno preferito cambiare il loro corso: ovvero da pittura a mosaico. Tutto questo mi è rimasto come un grande smacco personale non solo perché lì ho trascorso i più begli anni della mia carriera scolastica, ma anche perché lì ha insegnato e ne è stato il direttore un mio parente: il pittore Umberto Folli.
E qui vengo a un punto cruciale: ma Ravenna è candidata a Capitale della Cultura o Capitale del Mosaico? Non so perché ancora la situazione non mi è chiara.
Naturalmente non rinnego il passato musivo di Ravenna e considero il mosaico un'arte bellissima solo che ormai sembra che ci sia una dittatura o monopolio riguardo a quest'arte. So perfettamente che Ravenna è famosa nel mondo per i suoi mosaici bizantini, ma così mi sembra di essere fossilizzati nel passato. Ovviamente non dico che bisogna trascurare il mosaico, ma credo che si deve dare spazio a tutti quegli artisti che vogliono contribuire per il decoro di Ravenna.
E poi, non è forse vero che Ravenna stia diventando anche una fucina per il teatro (altra arte in cui mi sto cimentando)? E questo lo si deve a dei giovani che 30 anni fa hanno voluto fortemente il diritto di fare nella loro città.
Quindi, cos'altro potrebbe diventare Ravenna se si dà l'occasione a chi vuole fare? E qui non parlo solo della Candidatura a Capitale, ma anche alla possibilità di "risvegliare" una città che sembra chiusa nonostante la sua fama nel passato di grande accoglitrice. Parlo purtroppo di alcuni miei concittadini che incontro per strada e li trovo addormentati e abitudinari, senza nessuna apertura e curiosità.
Io sono ravennate e sono orgogliosa di esserlo anche se mi dispiace vedere come questa città non esprima il suo potenziale effettivo. Spero fortemente che Ravenna vinca la Candidatura, ma ancora più fortemente spero che rinasca.
Grazie mille per l'Attenzione,

Elena Vignoli

P.S.: Se per la Candidatura alla Cultura, si investisse, come lo si fa quotidianamente con il Mosaico, credo che avremmo buone probabilità.
P.P.S.: La data è il 2019 ovvero fra 8 anni quindi... che faranno i giovani in quell'anno?


I due poscritti non me li hanno pubblicati (questa è la copia salvata dell'originale) però tutto il resto sì.
Magari qualcuno dirà (soprattutto da chi mi legge dall'inizio): Uffa, ancora con questa storia? Basta, lo sappiamo benissimo.
Eh, che ci volete fare? Per me è una questione d'orgoglio :)

- sto ancora esultando -


E questo è un invito a non rinunciare alla vostra voce. Se qualcosa non va, ditelo. Vedrete che qualcuno vi ascolterà.


Aggiornamento 11 febbraio 2011: Ho da poco superato le 20.000 visualizzazioni. La cosa che mi sorprende ancora di più è che la metà delle visualizzazioni è stata realizzata in poco più di un mese.
Un bacione ad ognuno di voi e grazie mille a tutti quanti!


2 commenti:

  1. Sono assolutamente d'accordo con te.
    Seppellire tutto cio' che non va sotto la coltre del silenzio serve unicamente ad aumentare la frustrazione, e le parole non dette finiscono sempre con il pesare come macigni...
    Questo in generale.
    Per fortuna sto imparando anch'io a farmi sentire.
    Non sempre si viene ascoltati.
    Ma bisogna insistere, stressare, rompere le scatole fino a quando non si ottengono dei riscontri, fosse solo anche per l'esasperazione che si crea nei nostri interlocutori.
    Hai scritto una lettera che trabocca d'amore e orgoglio per la tua citta' e cio' che offre e potrebbe offrire, se gliene venisse data l'opportunita'.
    Il fatto che Ravenna sia famosa per il mosaico non deve impedire l'apertura mentale verso strade diverse e alternative.
    Fai di tutto perche' il tuo appello non passi inosservato, tornando nuovamente a perorare la tua causa ogni volta che ne avrai la possibilita'.
    Noi non te lo diremo di certo: " Uffa, ancora con questa storia".
    Magari potrebbe pensarlo qualcuno la' fuori, ma meglio così...
    A furia di sentirsi tormentato, magari alla fine si decidera' a fare qualcosa di concreto!
    Non accettiamo cio' che non va con mutismo e rassegnazione, o le cose non cambieranno mai.
    Lottiamo sempre per le cose in cui crediamo, anche quando sembra tutto inutile...e se la sconfitta sara' inevitabile, potremo dire di non avere rimpianti, avendo fatto il possibile nel nostro piccolo!
    Un caro abbraccio Elena!
    Dony

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  2. Sai, sono davvero felice di questo tuo commento.
    Un caro abbraccio a te dony.

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Grazie per i commenti