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domenica 13 febbraio 2011

Mio intervento al "Se non ora, quando?" di Ravenna




Ravenna, Piazza del Popolo

Avrei voluto caricare almeno l'attesa che c'era per l'inizio della manifestazione, le persone che erano lì, ma ho avuto dei problemi di caricamento e quindi ho caricato solo il mio intervento. Ringrazio la mia amica che ha filmato.
Per me si tratta di orgoglio personale aver parlato lì assieme ad altre donne che hanno voluto rivendicare i loro diritti. Nello stare lì, mi sono sentita come se avessi un'importante responsabilità: non era solo il voler dire qualcosa, ma anche la possibilità di poter comunicare, di arrivare in quei pochi minuti a tutte le persone che mi stavano ascoltando e credo di esserci riuscita perché alcune signore, alcune poi non le conoscevo neanche, mi hanno fatto i complimenti.
Inizialmente pensavo di leggere un pezzo tratto da un testo teatrale che poteva andare bene per l'occasione solo che due cose erano da tenere in conto: il poco tempo concesso per dare spazio a tutti gli interventi e il pubblico che di sicuro non è quello di un teatro quindi ho preferito scrivere qualcosa di mio punto.
Voglio ricordare una signora anziana che ha lottato per far sì che oggi ragazze come me parlassero ad un microfono, che ha visto molte sue compagne morire e che ancora adesso va nelle scuole per diffondere la sua speranza perché come ha detto lei stessa, il trattamento della donna, il non farla parlare, il non considerarla come un essere umano, ma quasi un parassita che si attacca all'uomo (così si poteva leggere nei comunicati medici) non accada mai più.
C'era una tenda a cui tante donne e tanti uomini hanno firmato. Ho lasciato la mia compresa di questo messaggio: "Oggi ho parlato, ma le parole non servono a niente se nessuno le ascolta. Uomini, ascoltateci."
Perché la lotta delle donne appartiene anche agli uomini e ci tengo a precisare che tanti, tantissimi uomini erano là e non solo per accompagnarci, ma perché sentivano questa manifestazione come la loro.


Aggiornamento 14 febbraio 2011:
Ed ecco un altro video dove potete vedere quanta gente c'era e anche l'intervento della signora anziana




Aggiornamento 10 novembre 2016: Ci tengo a sottolineare che non sono sorda quando a subire maltrattamento e violenza è l'uomo. Solo perché sono una donna, non vuol dire che lottare per far sì che non ci sia più violenza sulle donne sia molto più importante rispetto a quello sugli uomini.
Solo perché si parla continuamente del femminicidio, dei soprusi sulle donne, ciò che succede agli uomini sia di breve portata.

6 commenti:

  1. eeeee....la grande madre non piace molto anche a molte donne, non solo a tantissimi uomini, siamo in cultura maschilista.

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  2. Sei straordinaria, davvero straordinaria!... Mi hanno toccata tantissimo le tue parole... una manifestazione veramente bellissima... non ho potuto esserci fisicamente (avevo il doppio turno, mannaggia!...) ma ci sono stata col cuore...

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  3. @ Marco: :)

    @ ivabellini: Per questo dico che è necessario riscoprirla. Comunque ti assicuro che molte donne si stanno avvicinando a questa figura.

    @ Veggie: beh grazie. L'importante è far sì che questo giorni duri anche in quelli successivi, che gli intenti di questa manifestazione non muoiano. Da parte mia, queste parole saranno sempre vive.

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  4. Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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  5. Ti chiedo scusa...sono molto impulsiva,non avrei dovuto riportarlo qui...Sono state parole molto importanti per me comunque...
    Ti abbraccio!

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  6. Complimenti per il tuo discorso!
    Arrivando in Italia, una cosa mi ha colpita: sentivo spesso delle ragazze dire ridendo: "dovrei sposare un uomo ricco!". Certo era per scherzare, ma in Francia una tale battuta non si può fare, non fa ridere nessuno.

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