Pagine

giovedì 12 novembre 2009

Ritornerò e sarò milioni

Questa volta vi voglio parlare del mio quarto laboratorio teatrale non-scuola che si chiama appunto Ritornerò e sarò milioni, una trasposizione moderna della storia di Spartacus dove i nuovi schiavi sono i medio-borghesi, la loro scuola di addestramento è una scuola di tennis gestita da Lentulo e Batiato e l'Impero è in stile Star Wars.
Io chi ero? L'Impero. Tutta imbacuccata di nero con un mantello, ovviamente nero, quasi chilometrico. Insomma non mi si vedeva per niente in viso. In più in questo spettacolo la mia voce doveva sembrare cavernosa quasi che venisse dal centro della Terra. Ho dovuto cercare in profondità, e nel vero senso della parola, la mia voce.
Lo spettacolo era ambientato nei giardini pubblici di Ravenna dietro il MAR (Museo di Ravenna) e io, per un'ora e più, ero sempre in vista nascosta dalle vesti nere. Avevo il mio piccolo tragitto sempre da percorrere avanti e indietro e ogni tanto mi era permesso di fermarmi e guardare. Ovviamente quando non avevo la parola.
Come racconta la storia di Spartacus, ci fu la ribellione degli schiavi contro l'Impero. Solo che Spartacus non è interpretato da un ragazzo, ma racchiude l'ideale di libertà che ogni schiavo ha. Spartacus viene solo nominato come se fosse un dio e quando gli schiavi saranno sconfitti, lo invocheranno disperati.
C'è anche la riflessione del male nel senso che senza la sua gestione, dell'Impero, quegli schiavi sarebbero persi. Beh questo lo dice l'Impero, mica io però questo ruolo mi ha divertito molto e mi ha permesso di scandagliare la mia voce.
Quando lo spettacolo finì mi sono tolta tutto (potete immaginare il caldo e la stanchezza che avevo) e giravo. Ringraziavo per i complimenti che mi erano fatti con voce leggera e acuta e quando venivo rappresentata come l'Impero, molti erano meravigliati e stupiti perché mai si erano aspettati che ero io l'Impero. Magie dell'interpretazione.
Inoltre una signora mi chiedeva come facevo ad avere una voce così alta. Signora, avevo il microfono, quello che si porta a cerchietto. Forse non l'avrà visto perché ero tutta coperta, ma credo che una voce microfonata si riconosca subito.
Non solo la mia voce doveva essere cavernosa letteralmente, ma l'andamento doveva essere lento per poi esplodere improvvisamente e infine ritornare lento. Poco prima dello spettacolo ci sono stati gli ultimi tocchi e mentre una guida, Roberto Magnani, cercava di appiattirmi i capelli sopra il viso in modo che non si vedesse nulla del mio viso, l'altra guida, Alessandro Renda, mi leggeva le mie prime battute nel modo in cui dovevo dirle e io ripetevo.
Purtroppo non ho foto e non ho nemmeno il video! Infatti, dei miei spettacoli mi piace avere filmati e li ho di quasi tutti, ma di questo non ce l'ho. Però ho un piccolo aneddoto: in una delle mie prove, c'era una dei miei "colleghi" che cercava di trattenere le risate. Più avanti mi disse che alle mie spalle, c'era una lucertola sul muro che usciva dalla sua tana e tutte le volte che con la voce esplodevo, la lucertola ritornava nella sua tana in fretta per poi uscire di nuovo quando ero più calma per poi ancora rientrare quando esplodevo di voce.
Avevo spaventato una lucertola.
Come dice il sottotitolo: tra Spartacus di Howard Fast e Millenium People di J.C. Ballard, non c'è solo Star Wars (l'Impero) nello spettacolo e che hanno aiutato nella stesura del testo.
Aggiornato

3 commenti:

  1. E' un adattamento curioso! Mischia Spartacus con Guerre Stellari...non riesco a immaginarmelo, peccato che non hai messo qualche foto. Ma chi l'ha scritta questa cosa? Una delle vostre guide? E a parte te, gli altri come erano vestiti? In versione-Spartacus o versione-Guerre stellari?

    RispondiElimina
  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  3. Purtroppo di foto non ne avevo.
    No gli altri erano vestiti da tennisti quindi maglietta bianca e pantaloni bianchi. Inoltre c'era un ragazzo che faceva da guida turistica poiché lo spettacolo è iniziato come un tour turistico tra i crocefissi degli schiavi medio-borghesi e nel gruppo degli spettatori è stata infilata una signora che faceva sempre domande. Il testo, come spesso capita, è stato scritto insieme con le guide e i ragazzi.
    Non c'è solo Guerre Stellari dentro lo spettacolo, ma altre infiltrazioni che per il momento non ricordo. Quando lo saprò lo scriverò nel post.

    RispondiElimina

Grazie per i commenti