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venerdì 4 novembre 2016

Abbracciare la propria oscurità

C'era un episodio della storia di Aulonia, quando era Zoe ed era rinchiusa in casa, che l'avevo pensata in maniera diversa.
Ecco come l'avevo pensato: lei era nell'oscurità, da sola in casa.
All'inizio ero impaurita finché si fece viva in lei la curiosità perché nell'oscurità le sembrava di vedere una creatura enorme, molto più grande di lei, che riempiva la stanza.
Com'era fatto l'animale? Dov'era la sua testa?
Poi Zoe intravede una luce fievole: ecco il suo occhio.
Dopo essersi fatta annusare da quella immensa bestia, ora poteva abbracciarla.
Solo che non sapevo poi come andare avanti e inoltre non avevo un'idea chiara di come rappresentarla.
Così cambiai strada e i disegni furono scartati.
Ce n'era uno che però mi rimase dentro.

Qualche giorno fa completai questo disegno per darmi coraggio.
Presa da una voglia irrefrenabile, presi i pastelli e iniziai a calcare sulla pittura.


Ecco il risultato:






Accogliere la propria oscurità ed abbracciarla.
Perché non c'è niente di più falso quando si dice che siamo completamente esseri di luce, che non dobbiamo abbandonarci a sentimenti come la rabbia.
Oggi nella mia bacheca Facebook mi capita di vedere questo post dal titolo esemplare: Il lato oscuro dell'essere pieni di luce.
Purtroppo si sta diffondendo un'idea di positività che a lungo andare è forzata perché contempla sempre e solo se stessa.
Ma accogliere la propria oscurità non vuol dire lamentarsi, non vuol dire non godersi la vita e soprattutto non vuol dire diventare dei mostri.
Anzi accoglierla, esserne consapevoli ti porta ad essere consapevole delle sfumature della vita, di come questo flusso non abbia una sola forza, un solo andamento.
C'è anche un'altra cosa di questa positività a tutti i costi: non sorge spontanea, non è autentica, 
Si tratta di altra finzione.
Siamo esseri umani, composti dalle sue dualità e per essere completi ci serve anche l'altra parte, anche quella che a prima vista ci sembra scomoda, ma non può esserci luce senza oscurità così come viceversa.
L'oscurità non ci rende né sporchi, né dei mostri.
Ci rende umani.


4 commenti:

  1. I sorrisi innaturali... brutti. Mettono a disagio. Trovo decisamente meno pesante una persona spontaneamente oscura che una mascherata di luminosità! Anche se ovviamente l'ideale è sempre a metà strada.

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    1. Naturalmente. L'incontro tra luce e l'oscurità è perfetto.

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  2. Certo, pensiero positivo sì, ma non si può essere sempre allegri e felici, non sarebbe naturale.
    Purtroppo a tutti capitano avvenimenti spiacevoli e non sarebbe normale esserne felici. Reagire dopo un primo momento di sconforto sì, ma non esserne felici. Non per buttarla sul ridere, ma se uno reagisse così mi verrebbe da chiedergli: "Ma di cosa ti sei fatto?"

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    1. Ma è anche un altro atteggiamento che mi sembra assolutamente incredibile e fuorviante ovvero credendo che il pensare positivo impedisca l'accadimento di eventi tragici nella propria vita, come se fosse uno scudo contro tutto ciò che è male e questo non è bene.

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Grazie per i commenti