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lunedì 30 novembre 2015

Farfalle eterne, il testo teatrale (800esimo post)

Non sapevo proprio cosa scrivere per questo 800esimo post.
Che cosa fare?
Alla fine succede come sempre che la soluzione viene da sé.
Qualche settimana fa ho ritrovato il quaderno dove ho scritto la drammaturgia (termine per indicare la sceneggiatura teatrale) di Farfalle eterne.
Sì perché il nome del blog viene proprio da questo mio testo.
L'anno non lo vedo specificato. Credo di averlo scritto nel 2007 o nel 2008 quindi avevo 25 anni circa.
E' un testo che a differenza de L'eretica non ho mai messo in scena e non credo, almeno per ora, che lo farò.
Era un tentativo di realizzare un testo teatrale con tutte le indicazioni e anche mettere iscritto alcune mie sensazioni, alcuni miei sentimenti.



Pronti per la lettura?



Credo sia superfluo dire che tutto ciò che segue mi appartiene.



FARFALLE ETERNE

Atto Primo

Scena prima

Si alza il sipario.
Buio sul palco.
Si sente la voce registrata di una bambina. E' Eloisa, la protagonista, ma ancora non si sa.


Eloisa  Sarei potuta nascere albero, un bellissimo salice, magari con le fronde lunghissime che accarezzano il profilo di un lago. Oppure un animale, magari un delfino che gioca con le onde. Oppure un minerale, una pietra così preziosa che tutti avrebbero venduto la loro anima per avere anche un briciolo della mia lucentezza. E invece no. Sono nata umana.
Il mio seme era custodito dalla luna per poterlo consegnare a chi volesse partorirmi. Tutto il mondo era in trepida attesa. Tutto il mondo urlava: "Dallo a me. Io lo partorirò." La luna, vedendo così tanti pretendenti, decise di rilasciare il seme nel cielo e sarebbe toccato a chi lo avesse preso per primo. Gli alberi chiedevano al vento di far volare i rami per potermi prendere, gli animali saltellavano e i cristalli splendevano come piccole lucciole. Il mio seme era luminoso: sapeva che sarebbe stato amato (la voce si fa malinconica) Ma una giovane coppia, due umani indegni, dall'alto del loro faro, videro l'esatto momento nel quale il mio seme era stato rilasciato e con la loro luce fasulla mi catturarono. Così fui partorita da quella donna e nacqui come Eloisa (la voce si fa rabbiosa e piena di rancore) Non doveva finire così!


Scena seconda


Si sente un clic. E' quello del registratore.
Il palco viene illuminato.
Al centro c'è una ragazza. E' vestita con una canotta e slip beige. Ha i capelli legati in una coda. E' seduta con le ginocchia incrociate come se fosse in una posizione yoga. E' Eloisa. Ha gli occhi chiusi.
Sopra di lei uno schermo gigantesco. E' ancora bianco.
Si sente della musica elettronica. E' molto ovattata come se ci si trovasse sott'acqua.
La luce assume un tono blu profondo.


Eloisa (apre gli occhi e parla al pubblico) Finalmente riesco a vedere esattamente dove sono. (pausa) Sto morendo. Sì, sto per morire? Non dovrei. Non sarete voi a dirmi cosa fare.


Eloisa si gira su se stessa. Ha la schiena rivolta al pubblico, si stende, apre le braccia e ha la testa rivolta al pubblico. Ride sguaiatamente. Tutto il corpo trema leggermente.


Eloisa (in stato quasi di eccitazione) Lo sento! Sento il sangue che ho liberato, inondarmi il corpo! Anche gli abissi si stanno nutrendo del mio sangue. Forse riuscirò ad attrarre uno squalo fin qua sotto. Così quando aprirà le sue fauci, sentirò le sue lame fredde sul mio corpo. Vieni, ti sto aspettando morte! Sei la benvenuta!

Eloisa si stende completamente. E' immobile.
La luce e la musica svaniscono completamente


Scena terza


La scena si illumina di scatto assumendo un tono celeste.
Da destra del palco entra una ragazza dai lunghi capelli rossi. Indossa un abito da sera blu cangiante, lungo e fasciante.
Si china lentamente su Eloisa, le raccoglie la testa. Eloisa rinviene.

Eloisa: (con un filo di voce) Chi sei? Sei troppo bella per essere uno squalo. Sei forse l'angelo della morte?

Aura: Sono Aura, la tua anima.

Eloisa: (sempre con un filo di voce) Ecco solo adesso che sto per morire, mi viene a trovare la mia anima.

Aura: Noi ci siamo già incontrate. Non ti ricordi?

Eloisa: (sempre con un filo di voce) Figuriamoci se adesso mi ricordo.

Aura: Se non ti ricordi, possiamo vedere dentro la tua mente.


Le luci si abbassano su Eloisa e Aura. Verranno illuminate solo loro quando interverranno.
Eloisa e Aura guardano lo schermo che prima ha immagini confuse e offuscate, Poi mostra una bambola di porcellana.


Eloisa: (sorpresa) Ma quella è la mia bambola.

Aura: Quello che vediamo è la tua visione. Ora zitta, ascoltiamo.


Eloisa e Aura guardano lo schermo. Hanno le spalle rivolte al pubblico.
Nello schermo si vede il punto di vista di Eloisa, ma da bambina.

(...)

Eloisa bambina si piega su se stessa e piange. Guarda in basso


Scena quarta


Eloisa si volta. Non ce la fa a guardare oltre.


Eloisa: Basta! Basta! Perché vuoi farmi vedere queste cose? Lasciamo morire in pace.

Aura: No, devi vedere oltre perché hai dimenticato delle cose molto importanti.


Eloisa e Aura guardano ancora lo schermo.
Si vede Eloisa bambina che guarda ancora per terra, sempre piangendo. Una farfalla entra nella sua prospettiva. E' bellissima. Eloisa bambina cerca di prenderla con un dito, ma la farfalla scappa e allora Eloisa bambina la segue con delicatezza.


Aura: (rivolgendosi ad Eloisa) Hai visto? Hai cercato di catturare la farfalla però con dolcezza. Cosa hai cercato di catturare finora?

Eloisa non dice niente. Chiude gli occhi lentamente e china la testa.
Eloisa e Aura guardano ancora lo schermo e vedono, attraverso gli occhi di Eloisa bambina, che la farfalla va da una ragazza. Eloisa bambina si avvicina e si vede meglio il visto della ragazza. E' Aura.


Eloisa: (rivolgendosi ad Aura con sorpresa) Ma sei te!

Aura: Te l'ho detto che ci siamo già incontrate. Ma continuiamo a vedere.


Eloisa e Aura guardano lo schermo.


Eloisa bambina: (timidamente) Ciao, è tua la farfalla?

Aura schermo: Sì, è la mia piccola farfalla.

Eloisa bambina (rivolta alla farfalla) Ciao.

Aura schermo (dopo un attimo di stupore) Tu saluti le farfalle?!

Eloisa bambina (sorridendo candidamente) Io saluto tutti gli animali.

Aura schermo: (con orgoglio) Mi fa piacere. Ma dimmi, anche tu hai una farfalla?


Eloisa bambina fa no con la testa e s'intristisce.

(...)


Aura schermo: (con calma e gentilezza nella voce, ma decisa) Ascoltami. Ti confido un segreto. (Le mostra la farfalla) Tu lo sai quanto vive una farfalla? Pochi giorni. Ma questa è una farfalla eterna.

Eloisa bambina: (stupita) Farfalla eterna?

Aura schermo: Sì.

Eloisa bambina: E che cos'è una farfalla eterna?

Aura schermo: Una farfalla eterna è una tua creazione che parte dalla tua anima. Libera le farfalle eterne che sono dentro la tua anima e così ti sentirai leggera e piena di vita come una farfalla nel momento del suo massimo splendore.

Eloisa bambina: E che cosa fa una farfalla eterna per curiosità?

Aura schermo: (mostrandole il giardino) Giardini immensi.


Eloisa bambina si guarda attorno e vede un giardino così bello che si commuove.


Aura schermo: Ora ci dobbiamo lasciare.


Eloisa bambina si attacca alla gonna di Aura schermo.


Aura schermo: Non ti preoccupare. Ci rivedremo di sicuro. Fino a quel momento... Lascia che ti dia un bacio.



Atto secondo

Scena prima


Eloisa e Aura vengono illuminate. Si alzano e si voltano verso il pubblico.

Silenzio.


Eloisa: Non hai niente da dirmi?

Aura: Parla te per prima.

Eloisa: (prima singhiozza, poi si esprime rabbiosamente ad Aura) Avevi detto che ci saremmo rincontrate, ma non avrei mai pensato poco prima di morire.

Aura: (nega con la testa e parla ad Eloisa con calma) Sei stata tu a non volermi rincontrare. Non ricordi cosa ti ho detto? Libera le tue farfalle eterne. Tu invece le hai represse fino a soffocarle. Hai perso tutti i tuoi sogni, la tua capacità di incantarti. Ti sei così attaccata alla disperazione che hai perso te stessa. Per questo sei sprofondata fin qua.

Eloisa: (attaccandosi ad Aura con voce allarmata) Cosa posso fare?

Aura: Non lo so. Dipende da te (sorridendo) Ma so che le figlie della luna hanno risorse incredibili e spesso nascoste.


Eloisa lascia il braccio di Aura.


Aura: Ora però devo andare. Il mio tempo qua è finito.


Aura se ne va ed esce dalla parte opposta da cui entrata. 
Eloisa la guarda allarmata. Dopo che Aura non c'è più, Eloisa vorrebbe inseguirla ma non ce la fa e lentamente si accascia per terra. Ha la testa dal lato degli spettatori.


Aura: (ride con amarezza) E' comico. Proprio adesso che volevo seguire le farfalle, sto per morire. E' troppo comico 


La luce si spegne.


Scena seconda


La luce è ancora spenta.
Si sentono le risate gioiose di un bambino.
Il palco si illumina piano piano e nello schermo sono presenti delle farfalle. Sono le farfalle a ridere.


Scena terza


Eloisa è ancora stesa. Al sentire le risate, si alza, ma non si volta indietro.


Eloisa: (irritata) Di cosa ridete?


Le farfalle ridono più forte.


Eloisa (arrabbiata) Insomma, rispondetemi.


Non sentendo risposte, Eloisa si volta e rimane meravigliata da tutte quelle farfalle. Vorrebbe prenderle, ma poi si accorge che sono su uno schermo e si allontana.


Aura: (dalle quinte e con voce allegra) Stupida, non hai ancora capito che su quello schermo ci sei tu? Tocca, non aver paura.


Eloisa tende una mano e tocca lo schermo. Le farfalle sembrano impazzite e volano confusamente. Eloisa ha paura, si piega su se stessa, coprendosi le orecchie.
Il palco viene sommerso da luci molti forti e violente. Eloisa grida.
La luce si spegne.


Scena quarta


La luce si riaccende.
Il palco è completamente vuoto.
Si sente una voce. E' quella di Eloisa.


Eloisa. Che paura. Credevo che sarei morta per davvero. Adesso sono avvolta dal buio, ma non ho paura. Anche se non le vedo, sento le farfalle vicino a me. Qualche volta mi fanno solletico. Forse sto rinascendo, non so. Non so quanto tempo ci vorrà. Forse sto partorendo me stessa. Non so cosa mi riserverà il futuro. Forse mi dispererò ancora, ma sarò leggera. E quando vedrò una farfalla per me sarà fonte di gioia perché ogni farfalle è promessa di vita.



Fine






Che cosa ne dite? Vi è piaciuto? Devo dire che quando qualche settimana fa ho ritrovato il tempo, mi sono commossa e ripensando un po' a certi momenti che sono venuti dopo ciò che ho scritto, è come se il leggere quelle parole, le parole che Aura schermo rivolge ad Eloisa bambina, fossero rivolte ancora una volta a me stessa.
Magari avrete notato che due volte compare (...). E' perché ho omesso delle parti che sono fin troppe personali e non me la sono sentita di trascriverle.
Questo è anche uno dei motivi per il quale non credo che, così come l'ho scritto, lo porterei in scena. 
Del resto, vi ringrazio di seguirmi.
E' anche per voi che sono qui nel blog, che sto continuando, che sono arrivata adesso a questi 800 post e ce ne saranno tanti altri ancora.
Grazie infinite a tutti voi.






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