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mercoledì 23 settembre 2015

La voliera d'oro di Anna Castagnoli e Carll Cneut



Ci sono quei libri che li aspetti appena vengono annunciati e questo accadeva nel febbraio dell'anno scorso quando Anna Castagnoli nel suo blog Le figure dei libri annunciò l'uscita di un suo libro da scrittrice con le illustrazioni di Carll Cneut.
E intanto aspettavo, riempiendomi di meraviglia gli occhi vedendo man mano le illustrazioni di Carll Cneut nella sua pagina Facebook.
Così ieri, quando lessi, sempre nel blog Le figure dei libri (vedi qui dove potete leggere un dialogo tra scrittrice e illustratore), che il libro è uscito in Italia, edito da Topipittori... Beh, chiamai subito la mia libreria di fiducia per farmelo segnare e stamattina sono andata a prenderlo.
L'attesa è stata ben ripagata?
E di cosa parla?

"La voliera d'oro" nasce da una frase: La figlia dell’imperatore si chiamava Valentina ed era insopportabile.
Poi andando avanti, questa frase si amplia trasformandola in una piccola tiranna con una moltitudine di vestiti, cappelli, scarpe ecc... ma soprattutto uccelli di ogni tipo e se un servitore non portava ciò che gli veniva chiesto, lei tagliava a loro la testa.


Quello che mi ha più colpito è il fatto che, anche se Valentina è una nobile, non è vestita regalmente.
La troviamo imbronciata, ingobbita (soprattutto quando sulla testa ha uno di quei enormi cappelli), a braccia conserte... Non è difficile vedere nel suo aspetto una bambina qualsiasi.
Eppure c'è un'immagine che più di tutte mi ha colpito: lei nella sua stanza di giochi, piegata sotto il peso di un enorme cilindro.
C'è nel suo sguardo qualcosa che mi colpisce come se lì da sola potesse esprimere veramente la sua solitudine e la mancanza degli uccelli tanto desiderati.
Quando ero bambina invidiavo un sacco gli uccelli, invidiavo la loro capacità di volare. Sentivo che anche se avessi sbattuto le ali, c'era qualcosa che mi teneva legata a terra, quasi imprigionata.




un mio dipinto del primo anno di Accademia



E arriviamo a questi uccelli.
Quando li ho visti per la prima volta (vedi qui) sono rimasta meravigliata dalla loro bellezza e intrigata dall'inquietudine di quegli sguardi fissi. Mi sembrava che mi stessero guardando.
Li vedi nel libro e la loro bellezza è quasi insostenibile: anche se lo stile è realista, quasi naturalistico, sono enormi e si crea un contrasto tra Valentina che quasi si perde tra questi uccelli.
Poi arriviamo a un punto dove gli uccelli si confondono ovvero dal naturalismo si passa a uno stile molto più da bambino, la fantasia che si sta unendo alla realtà
Inoltre le frasi di Valentina sono scritte in un corsivo tipico da bambini e anche alcune frasi sembrano tipiche del mondo infantile.

Voglio l'uccello dalle ali di vetro!
Voglio l'uccello dal becco di corallo!
Voglio l'uccello che sputa acqua!

Un adulto quasi potrebbe sorridere di fronte a queste richieste e pensa che il becco rosso di un uccello potrebbe ASSOMIGLIARE al corallo però mi immagino che Valentina intenda proprio questo!
Andando avanti, c'è una richiesta che può cancellare ogni altra.
E' come se Valentina finalmente avesse realizzato che cosa desidera veramente e la si vede in una scena che è dritta. Non c'è più nessun peso che la opprime.

Meglio che finisco qui con la storia perché non vorrei svelarvi il tutto.
La mia attesa è stata ben ripagata e di certo lo leggerò ancora.
Una cosa che mi ha stupito nelle illustrazioni è che ogni personaggio è rappresentato di profilo. 
Di recente Anna Castagnoli ha scritto dei post sulla rappresentazioni di personaggi e l'orientamento dei loro volti se sono di profilo o frontali (prima parte, seconda parte) e alla fine della seconda parte si può leggere il motivo di tale scelta.


Perché leggere il libro? Beh, mi è quasi sembrata una fiaba. Non una moderna fiaba, ma una fiaba e basta. Pensando a Valentina e agli uccelli, mi è subito venuto in mente L'imperatore di Hans Christian Andersen col suo usignolo.


di Harry Clarke, 1916


Non si tratta affatto di una reinterpretazione, ma ci sono diversi punti in comune come un desiderio assoluto.
Qualcuno magari potrebbe quasi inorridire nel leggere che una bambina fa decapitare i suoi servi se questi non le portano ciò che lei desidera, ma come una fiaba non bisogna prendere alla lettera.
In Valentina c'è una grande fragilità e credo che ci si possa riconoscere in lei se si ricorda che l'infanzia non sempre è quell'età spensierata spesso tanto raccontata.



P.S.: Quasi in contemporanea a questo libro, Carll Cneut ha realizzato Uccelli da disegnare e da colorare, sempre edito da Topipittori. 
Inoltre ha realizzato qualche mese a Gand, Belgio (sua nazione) una mostra intitolata In my head (vai qui).
P.P.S.: Di Anna Castagnoli ho letto Super 8, un'autobiografia sulla sua infanzia. Ne ho parlato qui


Aggiornamento 5 agosto 2015: Ecco qui il post dei Topipittori
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