Mancano pochissimi giorni. Sia alla visita dei componenti della giuria sia alla decisione finale.
Adesso, tra altri eventi che si stanno avvicinando come il Komikazen che c'è questo fine settimana, si pensa proprio alla visita dei giurati e la si pensa come una sfilata festosa.
Se c'è una parola che può sintetizzare questo processo verso la conquista del titolo è: comunità.
Si è cercato di dare spazio ai semplici cittadini, di renderli partecipi di questo evento.
Anche chi magari era contrario o contrariato da questa iniziativa, comunque il solo parlarne lo rendeva partecipe.
Per prima vi condurrò nelle cinque tracce che delineano questo progetto con delle immagini e miei pensieri creati per l'occasione.
Intanto qui potete leggere il dossier finale della candidatura.Di soglia in soglia
di Patrick Coin
Attraversare più soglie e rimanere gli stessi. Anzi, attraversare per rimanere se stessi. Per continuare il cammino perché se no si muore
La danza dei contrari
Una danza dove i contrari, simili, si corteggiano. Una danza sinuosa dove l'uno attende l'altro e insieme creano una superba coreografia
Verso il mare aperto
La nave di Salvador Dalì
Diventare se stessi navi per poter attraversare il mare, per stagliarsi come polene durante le tempeste e adagiarsi quando il mare si farà calmo e facendosi così guidare dall'ignoto verso nuovi orizzonti
Immaginare l'immaginario
locandina del film L'arte del sogno di Michel Gondry
Scomporre la creatività per ricrearla, scomporre la matassa per reintrecciarla. Usare ciò che è stato per reimmaginarlo
Trasformo dunque siamo
Le Fate del prato di Nils Bloomer, 1850
Insieme in un cerchio vorticoso, una danza intrecciata e insieme trasformarsi.
Assieme alla sfilata finale.
Grazie per queste bellissime immagini, AlmaCattleya, e per i tuoi pensieri che le accompagnano.
RispondiEliminaPenso che il fil rouge che lega i cinque temi sia il coraggio.
Coraggio di trasformare e trasformarsi, accettando l'intimo dettato della nostra natura; coraggio di solcare mari inesplorati; coraggio di avvicinarci all'estraneo, allo sconosciuto, misurare le distanze, rispettarle, e magari abbreviarle...
Coraggio di farsi coinvolgere in un progetto corale - che magari ancora non convince, ma proprio per questo si decide di considerare tutti insieme, come sta accadendo nella vostra città.
Speriamo bene per Ravenna...
RispondiEliminaRicordo quando la visitai a 13 anni: fu davvero un'esperienza molto formativa sul piano artistico.
Incrociamo le dita!
@ Christiane: Grazie a te. E poi anche di mettersi in gioco, di voler trasformare la propria città.
RispondiElimina@ Marco Grande Arbitro Giorgio: Mi fa piacere leggere queste tue parole. Ravenna è una delle favorite. Quella che sembra andare per la maggiore è Matera. Comunque se non vincesse Ravenna, un (bel) ci rimarremo male però continueremo a lavorare ancora e ovviamente tante congratulazioni a quella città.