A volte ci sono delle scelte che ti pongono in una strada e dopo diversi anni ricordi quella data con enorme affetto come se fosse una data importante di tutta la tua vita.
Perché ho scelto questa data quando non quella dello spettacolo?
Dopotutto lo spettacolo rappresenta il brivido, l'emozione, si sta sul palco e senti ogni tua emozione spandersi.
Ci si può sentire in bilico come camminare sul filo e, nel frattempo, senti l'adrenalina.
Quindi perché oggi?
Ovviamente il mio primo spettacolo con un laboratorio della non-scuola rappresenta per me una tappa fondamentale.
Ricordo ancora adesso la grinta che avevo, quando presi la sedia e a furia di dire "Merda, merda, merda" la sbattevo per terra.
Interpretavo Herna de Le presidentesse di Werner Schwab, una signora bisbetica, molto bigotta, che desidera solo dei nipotini da suo figlio ed è innamorata del macellaio Wottila.
In quel frangente, non ne potevo più di sentire "Merda, merda, merda" da un'altra delle "presidentesse", molto lasciva e così (parlo ovviamente di me come personaggio), mi alzai, gridando "Basta!!!!", facendo cadere indietro la sedia e riprendendola, alzandola e sbattendola.
Nelle prove era qualcosa di molto più calmo e sereno.
Allo spettacolo ero una furia tanto che le guide (ovvero chi gestisce il laboratorio e che appunto ci guida) hanno temuto che rompessi la base che ci sopraelevava.
Ricordo adesso vari momenti e poi quello dove prendevamo gli applausi, uno ad uno e quelli che ho ricevuto erano immensi.
Diversi ruoli poi si sono succeduti fino a qualche anno fa quando ho deciso di smettere perché ormai quella fase era finita.
Quindi perché il 13 novembre?
Perché tutti noi prima o poi ci poniamo delle scelte da fare e non sappiamo come andrà a finire.
Io mi appassionai al teatro, mi resi conto che il gioco del teatro era molto familiare a me e inoltre che ormai il teatro faceva parte di me.
Si aprii un mondo per me fatto di sensi, un mondo istintuale ed io non è che decisi di farne parte, sentivo di doverci essere.
E' come accorgersi di avere i sensi di un animale selvatico e in effetti stare sul palco è come se la tua vista si ampliasse, senti gli odori di ciò che è intorno, l'intuito si amplifica...
E' come una scuola di istinto.
Ma questo non riguarda solo il teatro.
Ogni volta che si fa una scelta e ci accorgiamo che la nostra natura si sta rivelando... Beh, allora sarebbe da sciocchi non seguirla.
Per questo ricordo il 13 novembre e con questo ogni giorno che sono stata là, ogni giorno che ho continuato con testardaggine.
Ricordo di aver lasciato entrare il teatro nella mia vita, di avermi influenzato tanto nella mia vita e la sua influenza continua ancora adesso.
Che cosa succederà adesso?
Non lo so. Al momento sto cercando di finire un progetto teatrale, il secondo dopo L'eretica.
E ovviamente c'è anche la pittura.
Inoltre mi sto interessando anche all'illustrazione e grazie ai corsi che ho fatto (
prima con Simone Rea, dove oltre alla pittura con l'acrilico ci ha fatto fare un esercizio di illustrazione, e
poi con Morena Forza e Alessandra Fusi) mi sto accorgendo che per illustrare, non basta disegnare.
E' una continua trasformazione questa e vedere dove ti porta.
di Christian Schloe
idem
Anche perché per rivoluzionare la propria vita non è necessario compiere grandi imprese che debbano entrare nel Guinness dei Primati.
Basta anche un piccolo cambiamento.
E voi? Quali sono le scelte che vi hanno portato in una strada diversa da come credevate fino a un attimo fa?
Qui il post sul mio primo laboratorio e
qui su tutti i laboratori della non-scuola che ho fatto.