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sabato 5 ottobre 2013

L'uccello di fuoco (Fantasia 2000)



Qualche giorno fa ho preso il dvd di Fantasia 2000 per far vedere a una mia amica uno dei più bei pezzi che io abbia mai visto: l'ultimo, quello con la musica de L'uccello di fuoco di Igor Stawinskij.




Spesso viene considerato il corrispettivo di Chernabog del Fantasia originale. (vedi qui).
In effetti non è un paragone campato per aria e non soltanto perché sono gli ultimi pezzi dei due film.
All'apparenza non potrebbero essere più diversi: da una parte abbiamo Chernabog, una presenza malevola, una delle forme del Diavolo e dall'altra abbiamo lo Spirito della Primavera, una presenza benevola, l'essenza di Madre Natura.




(curiosità: per questo pezzo hanno contattato l'illustratore Kay Nielsen. Un altro lavoro al quale collaborava era La Sirenetta, ma poi di quel film rimasero solo l'arte concettuale. Se volete vedere i suoi lavori, compresi quelli fatti con la Disney, andate qui)


Li vediamo comparire e loro non fanno altro che il loro "lavoro": Chernabog evoca spiriti, fantasmi, trasforma e li getta negli inferi mentre lo Spirito della Primavera crea fiori, trasforma fiori ed alberi.
Entrambi hanno della "creatività": non si accontentano della prima trasformazione, vanno avanti, continuano, esplorano le infinite possibilità.
Poi avviene qualcosa che li interrompe.
Per Chernabog questo è rappresentato dalle campane che annunciano il nuovo giorno. Per quanto sia potente, non può resistere a questo suono e mostra tutta la sua debolezza di creatura della notte.
Qui vediamo contrapposti il giorno e la notte e sarà sempre un ciclo che si ripete.
Vediamo l'alba spezzare le tenebre eppure l'alba non sarebbe così forte se non ci fossero le tenebre.
Se non c'è l'oscurità non può esistere la luce. E viceversa.
Non si può pensare ad una notte che sia luminosa come il giorno.

Passiamo allo Spirito della Natura.



model sheet


Viene evocata dal respiro del cervo, la prima creatura che vediamo, e fa subito germogliare.



Però non riesce a conquistare la vetta di un vulcano.
Incuriosita, vede dentro una sagoma impietrita. 
Appena prova a toccarla, la creatura si sveglia rivelando occhi di fuoco.


Qua devo un attimo prendere fiato perché nonostante io abbia visto quel pezzo migliaia di volte, nonostante io sappia benissimo cosa stia succedendo, ebbene non posso fare a meno di sussultare tutte le volte che lo guardo.

L'uccello di fuoco si sveglia e anche lui compie il suo "lavoro": distruzione totale.
Come una bestia impazzita, rincorre lo Spirito divorando tutto, trasformando il tutto in un'apocalisse.



Nonostante lo Spirito cerca di salvarsi, non può sfuggire alla forza distruttiva e quest'ultima alla fine la "inghiottisce"




Quello che rimane è solo desolazione e cenere.




E, ancora una volta, viene supportata del cervo.



Sin dall'inizio, mi ha colpito come lei si afferra alle corna, con quale delicatezza viene rappresentato questo momento.

Ancora annientata emotivamente, ha risvegliato lei l'uccello di fuoco e tutto quello che ha creato è stato distrutto, si lascia andare alle lacrime e si accorge che queste fanno rigermogliare la terra.

Non tutto è perduto!
Anzi, posso essere più forte.




Così come l'uccello di fuoco ha investito tutto, lei stessa usa quella stessa forza, ma creativa, rigenerativa e questa volta riesce a conquistare persino la vetta del vulcano.

Infine c'è uno di quei frame che rimarranno per sempre dentro di me.



concept art


Banalmente possiamo dire che le due storie rappresentano la solita lotta del Bene contro il Male eppure quella che vediamo è soltanto lo scorrere della Vita.
Una cosa che rimprovero ai film ecologisti è di voler velocizzare la ricrescita quando si sa benissimo che ci vuole il suo tempo.
Ma ci sono due cose che mi fanno vedere diversamente quest'ultimo pezzo: la distruzione non è avvenuta per causa dell'uomo. 
So benissimo quanto l'uomo sia responsabile di atrocità nei confronti di se stesso, degli altri e nei confronti della natura però, a differenza di certi ambientalisti, non mi augurerei la morte del genere umano anche perché questo vuol dire la morte di tantissimi bambini.
E so bene anche quanto alcune persone siano disponibili a difendere, siano come dei custodi.

Non tutto è perduto.
Almeno lo spero.

L'altra cosa che mi fa vedere diversamente questo pezzo è proprio la figura dello Spirito della Primavera.
Appare come una ragazzina, innocente e anche ingenua.
A causa della sua inesperienza, risveglia ciò che doveva restare addormentato.

Molte volte, nelle fiabe e nelle leggende, capita che per la curiosità di una donna succeda l'irreparabile.
Basti pensare al mito greco di Pandora con il vaso...


di John William Waterhouse, 1896


di Arthur Rackham

...o della fiaba di Barbablu


di Walter Crane, 1875


di Edmund Dulac, 1910

Eppure se Pandora non avesse mai aperto il vaso, non avrebbe mai scoperto la speranza e se la fanciulla non avesse mai aperto la porta, non avrebbe mai scoperto l'orrore che si celava dietro le lusinghe di Barbablu.


Così la curiosità non sembra più qualcosa che ci fa lasciare lo zampino, ma una dote necessaria per la crescita. 
Poi non è mica detto che per la curiosità, debba succedere l'irreparabile.

Inoltre ho quasi l'impressione che oltre a parlare della Natura, parli altrettanto a noi.
Le stesse forze creative, distruttive, rigenerative sono dentro di noi così come appartengono alla Natura.
L'uccello di fuoco rappresenta infine una forza distruttiva che comunque appartiene allo Spirito così come dentro di noi ci può essere una forza distruttiva.
A volte succedono delle cose che ci fa pensare di essere delle vittime della vita, ma questo non significa che anche dentro di noi non ci siano quelle stesse forze.
Solo che non le conosciamo.

Di noi stessi abbiamo bisogno di sapere che c'è sia la parte luminosa, sia quella oscura e che queste forze non sono contrapposte.
Abbiamo bisogno di sapere che la creazione, la distruzione e la rigenerazione sono dentro di noi.


In questa pagina possiamo trovare uno schizzo preparatorio e all'inizio troviamo scritto Sono la figlia della terra e dell'acqua (terra e acqua sono due elementi femminili) poi c'è la parola nursling che in italiano può significare sia "lattante" che "preferito" e qui si riferisce al cielo. 
Passo attraverso i pori dell'oceano e delle coste.
Cambio ma non posso morire.

Le gif e quei due schizzi li ho invece trovati qui dove potrete trovare altre immagini di Fantasia e Fantasia 2000





E' anche interessante notare come siano presenti degli elementi archetipici: l'albero, la farfalla e soprattutto il cervo.
Sono simboli di vita (l'albero), di trasformazione (la farfalla) e di rinascita (il cervo).
Inoltre il cervo supporta lo Spirito, ma nonostante questa vicinanza non può vietare allo Spirito di scontrarsi con l'Uccello di fuoco.
Alla fine, a trovarci completamente inermi sotto alcuni eventi della vita, siamo completamente soli ma questo, come si può vedere dal video, non ci deve far scoraggiare.
E poi non è che sto dicendo questo perché lo dice il video.
Sto dicendo questo perché lo riconosco.
E se andate a parlare con chiunque si sia mai trovato in una situazione disperata e sia riuscito a tirarsene fuori sentirete questa frase molto spesso con anche delle varianti:



"Non sapevo di essere così forte."



Modificato

2 commenti:

  1. Meravigliosa analisi di una una sequenza visiva e musicale che mi ha incantato da bambina e che tutt'ora lo fa. Sono d'accordo con tutto. Grazie per il post!

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Grazie per i commenti