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lunedì 30 settembre 2013

La mia piccola Zoe

C'era una volta una ragazza che aveva 15-16 anni e se ne stava sempre per le sue.
A quella ragazza piaceva, tra le tante cose, scrivere e così scrisse la storia di un ragazzo che era bistrattato da tutti, evitato come la peste e lo chiamavano "il figlio del Diavolo" perché era nato al funerale di suo padre e dopo pochi anni, anche sua madre morì.
Rimasto orfano, andò ad abitare da sua zia, sorella del padre, e lei aveva una bambina della sua età molto vivace. Il bambino si chiama Achille e la bambina Zoe.
Credo che invece abbiate già intuito che io sono quella ragazza o almeno lo sono stata.
Comunque, mentre stavo scegliendo il benedetto nome per la nuova vita di Aulonia, mi ritornò in mente questo nome "Zoe".
Zoe deriva dal greco e significa "vita" (Infatti "azoto" in greco sta per "senza vita").
Vita che è però diversa da quella di "bios" che ha un inizio e una fine. 
Zoe indica proprio l'essenza della vita e forse è stato proprio questo significato, alla fine, a vincere su Sonia (che fa rima con Aulonia e significa "sapienza") e Luna.

Vengo poi a sapere, cercando "zoe", che una città invisibile di Italo Calvino si chiama proprio così.
Ecco cosa dice:


L'uomo che viaggia e non conosce ancora la città che lo aspetta lungo la strada, si domanda come sarà la reggia, la caserma, il mulino, il teatro, il bazar. In ogni città dell'impero ogni edificio è differente e disposto in un diverso ordine: ma appena il forestiero arriva alla città sconosciuta e getta lo sguardo in mezzo a quella pigna di pagode e abbaini e fienili, seguendo il ghirigoro di canali orti immondezzai, subito distingue quali sono i palazzi dei principi, quali i templi dei grandi sacerdoti, la locanda, la prigione, la suburra. Così - dice qualcuno - si conferma l'ipotesi che ogni uomo porta nella mente una città fatta soltanto di differenze, una città senza figure e senza forma, e le città particolari la riempiono.

Non così a Zoe. In ogni luogo di questa città si potrebbe volta a volta dormire, fabbricare arnesi, cucinare, accumulare monete d'oro, svestirsi, regnare, vendere, interrogare oracoli. Qualsiasi tetto a piramide potrebbe coprire tanto il lazzaretto dei lebbrosi quanto le terme delle odalische. Il viaggiatore gira gira e non ha che dubbi: non riuscendo a distinguere i punti della città, anche i punti che egli tiene distinti nella mente gli si mescolano. Ne inferisce questo: se l'esistenza in tutti i suoi momenti è tutta se stessa, la città di Zoe è il luogo dell'esistenza indivisibile. Ma perché allora la città? Quale linea separa il dentro dal fuori, il rombo delle ruote dall'ululo dei lupi?

Insomma, una città dove tutto si confonde, tutto diventa massa e così tutto perde importanza.
Ecco, facciamo che non succeda questo a Zoe.


Non ti preoccupare, mio giovane albero dal legno ancora morbido, diventerai forte e manterrai la tua essenza.



Atlante della meraviglia di Vladimir Kush


Vai qui per leggere il nuovo capitolo



P.S.: La storia che ho scritto a 15-16 è intitolata "Il numero zero" perché Achille era ossessionato da questo numero e credeva che fosse tale numero il responsabile di tutte le disgrazie della sua vita. Non l'ho mai pubblicata e la tengo per me.

venerdì 27 settembre 2013

Vestirsi d'acqua

Ieri prendo una rivista e leggo di questo trend: il seapunk.
In effetti avevo notato quest'invasione di acqua, di colori turchesi e opalescenti e questo mi ha fatto ricordare quando vidi in tv la collezione di Alexander McQueen, credo l'ultima prima della sua morte avvenuta nel 2010.
Molti lo ricordano per i teschietti, io invece mi ricordo della meraviglia che mi ha suscitato nel vedere questi vestiti:



martedì 24 settembre 2013

Quando si legge una fiaba



Hans Christian Andersen che legge di  Elisabeth Jerichau-Baumann, 1862

Spesso mi capita di leggere delle opinioni di un adulto sulle fiabe e sono sempre negative, ma credo che quell'adulto non si renda conto degli errori che fa nel leggere la fiaba.
Proviamo a pensare alla mentalità di un adulto, alla maggior parte degli adulti.
Se il cervello viene diviso in due parti, possiamo immaginare quale sia quella tipica di un adulto.

(clicca per ingrandire)


Eppure molti scienziati hanno trovato la risposta ai loro dubbi nei sogni e ciò che è venuto fuori è stato infine confermato.
Perché sono passata ai sogni?
Perché le fiabe non sono tanto diverse dai sogni.

venerdì 20 settembre 2013

Figlia della Luna

Stanotte c'era la luna piena, la Luna del Raccolto, e stanotte è nata la versione umana di Aulonia.
(Vai qui per leggerla)


Magia della luna di Asako Eguchi


Festeggiamo!!!



Elfi e fate di Edmund Dulac

lunedì 16 settembre 2013

Confessioni di una disegnatrice

Quando sono andata per la prima volta nel blog Roba da Disegnatori, ho notato subito delle frasi a destra e mi riconoscevo pure.
Quindi avevo pensato, con il permesso della blogger, di usarle per un mio post come se fosse una sorte di confessione ed eccola qua. Ovviamente le frasi del blog sono quelle in neretto.
Alcune risposte saranno anche un po' ironiche quindi non prendetele sul serio. O magari dovete?
Comunque eccole qua.
E visto che sarà una confessione vera e propria, inserisco alcuni miei disegni passati.




Corsaro del sole, anni '90


Dovevo comprare dei nuovi jeans ma sono tornato con 2 artbook E SONO FELICE.

Ne volevo prendere un altro, ma avevo i soldi contati


LE MIE UNGHIE non sono sporche sono MACCHIATE.

Non sono MACCHIATE, ma COLORATE come le mie mani.

E anche il mio braccio.
E anche questa guancia.
...

domenica 15 settembre 2013

Quando i dipinti e i disegni parlano di se stessi

Parlami di te,
di qualsiasi cosa
tu voglia dire.

Io sono qui


Ho iniziato a caricare video su Youtube (il primo video risale al 31 gennaio 2010) molto dopo essermi iscritta ovvero nell'aprile del 2008
Dopo aver caricato il video pensavo a come mettere i miei dipinti su un video.
Non volevo fare la solita carrellata di dipinti, volevo che fossero vivi.
Quindi ho pensato che se erano vivi, potevano parlare e chi meglio di me poteva fare per loro?
Ed eccomi alla presa con una videocamera da poco, a parlare mentre filmavo e come hanno notato tutti, è molto artigianale. Forse anche un po' troppo.
Ma la cosa che più spiccava è che erano, e lo sono, poetici, che ho avuto un'idea originale... Questo e molto altro lo dicevano nei commenti.
E poi la voce. Ho giocato molto anche qui. A volte la sentirete piccola ed esile, altre impetuosa, altre leggera, altre spumeggiante e via ancora.
Insomma ho fatto come dei piccoli spezzoni teatrali dove io ero la burattinaia di qualcosa che muovevo filmando e alla quale prestavo la mia voce (come fanno poi i burattinai)
Solo che andando avanti, meno commenti c'erano.
All'inizio non c'era niente che accompagnava questi video e molti altri così ho pensato che con la musica sarebbero stati meglio.
Quindi, ricercai su Youtube le musiche e in maggioranza sono delle musiche classiche, ma anche quelle strumentali.
A volte la ricerca durava anche più di un'ora. Il fatto è che il video era pronto ed è la musica a doversi adattare. Non solo alla durata (molte sono interrotte), ma anche al mio parlato che variava.
Alla fine posso dire che ho trovato tutte le musiche a tutti i video con i miei dipinti.
E non solo. Mi divertivo a inserire la musica anche agli altri video ovvero quelli riguardo alla natura e ad Aulonia.
Con le musiche, i video divennero completi.
Ieri poi ho pensato di inserire nel titolo una frase, qualcosa, che riconduceva sempre a tutti i video coi miei dipinti, che appariva sempre prima del titolo del quadro.
All'inizio pensai a PAINTING (e DRAWING) STORY, poi cambiai con Once Upon a Time, poi TELL ME A STORY (ispirato da un video di un youtuber) però dopo ho immaginato che molti avrebbero detto che io avevo copiato anche se poi digitando Tell me a story, uscivano fuori tantissimi video e non solo i suoi.
Quindi alla fine, optai per PARLAMI DI TE perché alla fine è quello che fanno.

E qui potrete trovare la mia playlist con tutti i video dove i miei dipinti (e disegni) parlano di se stessi.
Alcuni cantano e l'ultimo non parla neanche. 
Alcuni parlano di disperazione, di gioia, di speranza e di violenza.

E voi? Avete voglia di ascoltarli?


Anche Bisogno d'amore ve lo sta chiedendo


P.S.: Di solito gli youtubers invitano ad iscriversi, a mettere mi piace, a commentare, a condividere. Anzi, è un vero e proprio incitamento. Io non ho messo quasi mai quest'avvertimento perché desideravo che fosse chi mi guardava a scegliere. 
Però è vero che un certo sostegno fa sempre piacere. Dopotutto, se metti qualcosa su Youtube, oppure anche scrivi su un blog, è perché desideri esporre agli altri, comunicare con loro, far vedere qualcosa di tuo.
Quindi fatelo (iscriversi, mettere mi piace, commentare e condividere) SE lo volete fare.
Di sicuro, io non vi costringo.
La stessa cosa vale per i due blog (parlo anche per quello di Aulonia)


sabato 14 settembre 2013

Perché i gay esistono? E perché non dovrebbero?



Da qualche anno, collaboro, quando mi è possibile, con l'Arcigay di Ravenna, la mia città.
Lo faccio perché (come ho scritto in questo post) non posso pensare ad un mondo dove io abbia dei diritti e alcuni miei amici no perché è questo quello che sono: amici. Non sono persone estranee, al di fuori della nostra quotidianità. Fanno parte della nostra vita.

Non c'è niente di cui aver paura.


Più volte al giorno controllo i dati del mio blog, le statistiche, i post più letti e le parole che hanno portato al mio blog. 

Ebbene proprio qualche ora fa vedo questa frase "perché esistono i gay". Non so cosa volesse intendere chi l'abbia scritta, ma da come la leggo è un po' come chiedere "Perché esistono gli etero" ma visto che gli etero rappresentano la "normalità", uno non se lo chiede.
Caro chiunque tu abbia scritto quella frase, credi che dal mio blog tu possa leggere la Verità Assoluta, il Segreto che ha portato alla "nascita" dei gay?
E credi davvero a ciò? Che questa domanda sia come "Cosa ha portato all'evoluzione l'uomo?" oppure "Come hanno fatto a estinguersi i dinosauri?"
Questo perché mi lascia interdetta, come se i gay avessero bisogno di una ragione di essere sulla Terra ancora di più del "Perché esistiamo?".


E anche se ci fosse davvero una spiegazione, avrebbe importanza?
Per me, assolutamente no.








P.S.: Qualunque commento offensivo e omofobo sarà cancellato


Le foto le ho scattate io ottobre scorso all'inaugurazione della sede dell'Arcigay

martedì 10 settembre 2013

Quando è il blogger a ricevere

Domenica, inaspettatamente, ricevo quest'e-mail:

Ciao,
mi chiamo Anna ******, lavoro all'Universita` di Slesia e mi occupo della linguistica cognitiva- studio come quello che pensiamo su certe cose viene rispecchiato nella lingua attraverso le metafore. 
Adesso faccio la ricerca sul concetto di sonno e tra molti testi che servono da corpus vorrei citare una frase che si trova sul tuo blog, cioe: Il sonno è il non detto, è il luogo impenetrabile della persona, è una "piccola" morte apparente. Ti scrivo per chiederti se vorresti essere menzionata come l'autrice di questa frase con il nome AlmaCattleya o con il tuo nome e cognome? 

Buona giornata
Anna


Ho avuto un attimo di trasecolamento, nel senso di Davvero?! Ma non uso un linguaggio universitario.

E non è la prima volta che mi scrivono e-mail per chiedermi il permesso di riportare qualche citazione soprattutto quando si tratta di stendere una tesi.
O si tratta della mia tesi sul rapporto tra Pittura e Teatro oppure anche per quanto riguarda le fiabe.

Che dire? Sono orgogliosa del mio blog, sono orgogliosa dei commenti che arrivano, dei miei lettori.
Sono orgogliosa delle e-mail che mi arrivano anche per dirmi grazie e anche se sono negative rispetto a quello che ho scritto (come è successo riguardo a Romagna mia) e anche in quell'e-mail ho ringraziato.

Quando ho iniziato quattro anni e mezzo fa, non mi sarei immaginata tutto questo.
A volte quando guardo altri blog che hanno miriadi di commenti un po' mi viene da chiedere perché spesso, anche in post che riscontrano pareri positivi, non vengono commentati.
Però poi mi arrivano queste e-mail, queste richieste e allora che cosa importa?
Inoltre un lettore ha voluto condividere con me e non solo delle lettere di Frida Kahlo (qui e qui).
Un'altra persona ha voluto condividere dei report su un Festival (qui e qui).
Per non parlare di quella frase che ha raggiunto diverse persone (anche se qui mi sarebbe piaciuto che avessero riportato la fonte) e dalla farfalla eterna si è passati alle canzoni.
Seppur sono consapevole che si tratta di un blog piccolo, ricevo così tanto e di questo ne sono grata.

Questo mio blog credo che rifugga da una catalogazione perché ci sono dentro così tante cose, ma è così che sono io.
Alcuni penseranno che sia un difetto, altri invece no (almeno credo).



E dopo tutto questo, mi viene in mente una sola parola:





giovedì 5 settembre 2013

Mia illustrazione alla selezione Illustrati Novembre 2013

La conoscete la rivista Illustrati?
E' una rivista della Logos edizioni (vedi qui) che si può trovare gratuitamente in alcune librerie.
Ebbene qualche settimana ho visto su Facebook che si poteva partecipare alla selezione per il numero di novembre.
Il tema è Bambini di cristallo (qui dove viene spiegato bene).
Ho provato e riprovato, ho abbandonato delle idee e alla fine non sapevo bene cosa fare, ma visto che desideravo partecipare, ho riprovato ed ecco la mia illustrazione:


L'ho voluta postare quando la mettevano nell'elenco (qui tutto l'elenco e qui dove c'è la mia illustrazione).


mercoledì 4 settembre 2013

Aulonia vi chiede un parere


Sulla pagina fb di Aulonia ho scritto ciò e ho deciso di condividerlo anche con voi blogger.


Piccolo riassunto:


Aulonia è una bambina ragno, responsabile delle armonie dei fili che compongono i corpi delle creature (se per caso qualcuno non ha letto lo trafiletto che vedete in alto). Lei ne è inconsapevole, ma dentro di sé nasconde un grande potere e tutto sarebbe rimasto tacito se una sua scelta non l'avesse condotta a subire diverse trasformazioni (vedi tu a voler cambiare gli occhi?).
L'ultima trasformazione (definitiva?) è quella di nascere (ancora) sulla Terra (ancora) però adesso come completamente, totalmente umana!!!



In pratica se le sue nascite precedenti erano trasformazioni, ora avrà una nascita vera e propria con tanto di parto.
Una cosa fondamentale che le è stato detto prima di essere concepita è di mantenere la sua essenza (e chiamalo facile).
E una riflessione che ho da diverso tempo, e che ho deciso di condividere con voi, è questa: Aulonia della seconda parte sarà per diversi aspetti diversa da quella della prima parte.
Intanto pensavo di cambiarle anche un attimo l'immagine e poi quella della seconda parte non si chiamerà Aulonia.
Vorrei che ci fosse una sorte di stacco tra le due Aulonia accomunate però in qualcosa, nell'intimità.
Un po' come un bambino decida di giocare e di essere un tal personaggio e poi via il personaggio ritorna ad essere il bambino che è.
Inoltre pensavo che non avrà memoria di tutto ciò che le è successo.
Come manterrà allora la sua essenza? Ma soprattutto come la scoprirà?



Voi cosa ne pensate?
Visto che scrivo questa storia perché ci sia un pubblico, mi piacerebbe sentire il vostro parere.



Grazie mille.



P.S.: Io non so bene cosa le succederà. Più o meno so come impostare l'inizio. Devo solo tradurlo in parole e/o immagini.







In un primo momento avevo pensato che la bambina ragno diventasse adulta senza passare alla nascita vera e propria.
Questo è uno schizzo di come sarebbe potuta essere.

martedì 3 settembre 2013

La Donna Cervo


Dimmi Donna, 
perché vuoi adornare il tuo bel capo con corna appuntite di cervo?




Estate di Catrin Arno


Mi chiedi il perché?

domenica 1 settembre 2013

ありがとうございました宮崎先生。



Che cosa vuol dire il titolo?
Significa Grazie Miyazaki Sensei (ho fatto un copia e incolla)


La bellezza dell'imperfezione (nel disegno e non solo)

Ho letto questo post di Morena Forza tratto da Roba da Disegnatori e devo dire che l'ho ammirata per questa sua ammissione.
Oramai vedo che il digitale sta soppiantando la parte manuale.
Io finora non ho mai usato Photoshop. Al massimo ho usato GIMP per modificare delle mie foto già preesistenti e inserirle poi sul blog di Aulonia.
Però non posso dire se lo userò o no. Magari in un futuro mi potrebbe accadere che anch'io usi una tavoletta grafica per disegnare.
Comunque se mai usassi dovessi usare il digitale, non abbandonerei mai il disegno a mano libera, non ci riuscirei.


Quando sono andata a Macerata mi sono portata dietro dei manhwa (manga coreani) e un libro preso l'anno scorso al Lucca Comics, finora mai letto, ovvero Lezioni di fumetto: Dave McKean.

Ecco alcuni suoi lavori (ricordo che è noto ai più come il copertinista di Sandman di Neil Gaiman)


Death e Dream