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mercoledì 8 febbraio 2012

Waris Dirie e l'infibulazione

Mi sveglio in un bagno di sudore. È molto presto, non sono ancora le sei. La notte è stata breve e agitata, con terribili incubi che ricominciavano sempre daccapo. Provo a richiudere gli occhi, ma vedo ancora quelle immagini angoscianti: una miserabile stanza d'albergo, piccola e con la carta da parati ingiallita. Una bambina stesa sul letto, di dieci, dodici anni al massimo. Nuda. Quattro donne circondano il letto e la tengono giù. La bambina ha le gambe spalancate, e una vecchia le siede davanti con un bisturi in mano. Le lenzuola sono zuppe di sangue. La bambina grida con quanto fiato ha in gola. Continua a urlare. Grida da strappare il cuore.
Sono state quelle urla a svegliarmi. E anche adesso sembrano riecheggiare nella mia camera. Mi alzo barcollando e vado a bere un bicchiere d'acqua. Guardo fuori dalla finestra. Comincia a far luce. Sono a Vienna, nessuno sta gridando. Era solo un sogno, mi dico.

(incipit di Figlie del dolore di Waris Dirie)

Purtroppo l'infibulazione è ancora una pratica moderna. La mutilazione dei genitali femminili viene praticata a livello culturale e molte associazioni si battono contro di esse. Anche una donna si batte per far sì che quello che le è successo non capiti ad altre bambine. Lei è la modella somala Waris Dirie.







Ora da un altro suo libro Il fiore del deserto è tratto un film che è stato presentato in anteprima al Festival di Venezia del 2009





Anche se ora è diventata una modella, Waris Dirie non potrà mai dimenticare il suo passato fatto anche di essere stata venduta ed è per questo che si batte.


La mutilazione genitale femminile è particolarmente diffusa in ventotto paesi africani. L'ONU ritiene che questa pratica abbia riguardato complessivamente 130 milioni di donne e ragazze. Le vittime vengono mutilate con utensili d'uso comune - quali lame di rasoio, coltelli, forbici o, peggio, con schegge di vetro, pietre appuntite e persino a morsi. Invece di diminuire, il numero delle ragazze che vengono mutilate aumenta. Molti africani emigrati in Europa e negli Stati Uniti non hanno abbandonato questa consuetudine.

Se penso che quest'anno due milioni di ragazze subiranno quello che ho subito io, mi sento male e mi rendo conto che quanto più questa tortura andrà avanti, tante più saranno le donne come me, furiose e ferite, che non potranno mai più avere ciò che è stata loro tolto

(Waris Dirie)



Musica rosa e blu di Georgia O' Keffee


Un fiore così bello non può essere violentato.






P.S.: L'altro ieri è stata la Giornata contro la mutilazione femminile

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