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giovedì 23 dicembre 2010

Perché mi piace Avatar

Non voglio assolutamente cercare di convincere gli altri, soprattutto quelli che vedono il film negativamente. Espongo qui solo la mia opinione.




Col finire dell'anno fioccano i sondaggi e le classifiche di ogni tipo.
Ecco io inserirei nella classifica dei migliori film anche Avatar e per due motivi:

1) Molti dei film inseriti nelle classifiche (come Inception per fare un nome) non sono riuscita a vederli però aspetto l'estate che vengono replicati nelle arene (per altri film ci vorrebbe un miracolo per farli passare);
2) Non posso dimenticare il senso di meraviglia che mi ha pervaso durante la visione.




So benissimo che molti sono contrariati rispetto a questo film e in un certo senso non dò loro neanche torto per essere un kolossal americano e soprattutto per la banalità della storia.
Per quanto riguarda l'ultimo punto sono d'accordo però una cosa: tutto è stato raccontato e una storia completamente originale al 100% ormai è quasi impossibile da trovare. L'importante è il come.

Le cose che mi ha colpito molto sono state:
- trasportare una storia vecchia come il mondo fatta di sorprusi, di sottrazioni e di genocidi nel futuro;
- il rapporto tra sogno e realtà del protagonista;
- e ovviamente il contatto fisico con la Natura.

Inoltre due culture diverse vanno a formare i Na'vi ovvero quella indù e quella pellerossa:

Cultura indù:
Avatar adesso è una parola che rappresenta il nostro alter ego nella comunità virtuale, ma originariamente (avatāra) è una parola derivante dallo sanscrito, lingua indù, che significa "disceso"

Da Wikipedia (qui la pagina)
La nozione religiosa di avatāra, ovvero la "discesa sulla terra della divinità" compare per la prima volta in India tra il III e il II secolo a.C., nella Bhagavadgītā quando Vishnu esprime l'intenzione di assumere diverse forme  al fine di restaurare l'ordine cosmico (Rta/Dharma).

(SA)
« yadā yadā hi dharmasya glānir bhavati bhārata abhyutthānam adharmasya tadātmānaṃ sṛjāmy aham paritrāṇāya sādhūnāṃ vināśāya ca duṣkṛtām dharmasaṃsthāpanārthāya saṃbhavāmi yuge yuge »
(IT)
« Così ogni volta che l'ordine (Dharma) viene a mancare e il disordine avanza, io stesso produco me stesso, per proteggere i buoni e distruggere i malvagi, per ristabilire l'ordine, di era in era, io nasco. »
(Bhagavadgītā IV, 7-8. Corrisponde al Mahābhārata VI, 26, 7-8 )

Un avatar è una divinità suprema che discende e prende forma in un corpo fisico.


 Inoltre il colore blu della pelle è proprio, tranne alcune eccezioni, delle divinità indù.

Cultura pellerossa:
La spiritualità dei Na'vi, il loro sentire è proprio della cultura pellerossa.
Ne ho avuto conferma quando i Na'vi dopo la caccia, pregano per l'anima dell'animale.
Ma anche la loro appartenenza alla terra.



"Il Grande Capo a Washington ci manda a dire che desidera comprare la nostra terra.
Come si può comprare o vendere il cielo o il calore della terra?
È un'idea che ci stupisce. Se non ci appartengono né la freschezza dell'aria né lo scintillio dell'acqua sotto il sole, come potreste comprarcelo?
Ogni piccola parte di questa terra è sacra per il mio popolo. Ogni ago di pino, la riva sabbiosa, la bruma dei boschi, ogni insetto che nasce, il suo ronzio... è sacro nella memoria del mio popolo. La linfa che percorre gli alberi porta il ricordo del pellerossa.
I morti dell'uomo bianco si dimenticano della loro terra natale quando vanno a passeggiare tra le stelle. I nostri morti, invece, non dimenticano mai questa bella terra, perché essa è madre dell'uomo rosso. Siamo parte della terra ed essa è parte di noi. I fiori profumati sono nostri fratelli, il cervo, il cavallo, la grande aquila sono nostri fratelli. Le cime rocciose, l'odore delle praterie, il calore del corpo del puledro e l'uomo: tutti apparteniamo alla stessa famiglia.
Quando il Gran Capo di Washington ci manda a dire che desidera comprare la nostra terra, è molto quello che ci chiede. Il Gran Capo dice che riserverà per noi un posto, dove poter vivere comodamente. Lui sarà nostro padre e noi saremo suoi figli. Per questo, stiamo considerando la sua offerta di comperare la nostra terra. Ma non sarà facile perché la terra per noi è sacra.
L'acqua scintillante che corre nei ruscelli e nei fiumi non è solo acqua: è il sangue dei nostri avi. Se noi vi vendiamo la nostra terra, voi dovreste ricordare che essa è sacra, e dovreste insegnarlo ai vostri figli, dovreste insegnare loro, che ogni immagine che si rispecchia nell'acqua dei fiumi o dei laghi parla di avvenimenti e ricordi della vita del nostro popolo. Se vi vendiamo la terra, voi dovreste insegnare ai vostri figli che i fiumi e i laghi sono nostri fratelli e che meritano l'attenzione che merita un fratello.
Sappiamo che il bianco non capisce il nostro modo di essere. Per lui un pezzo di terra è uguale ad un altro. Lui è come un estraneo che arriva nella notte, strappa alla terra quello che gli è necessario e se ne va . Non guarda alla terra come ad una sorella ma come ad un nemico. E quando l'ha conquistata l'abbandona e parte per altri destini. Lascia indietro le tombe dei suoi padri e non se ne cura. Viola la terra dei suoi figli e non se ne cura. Tratta la sua madre terra e suo fratello, il cielo, come cose che si possono comprare, saccheggiare, vendere, come pecore o lucenti monili. Il suo appetito divorerà la terra e temo, che dietro, resterà solo il deserto.
Non so. Le nostre usanze sono diverse dalle vostre. L'immagine delle vostre città ferisce l'occhio del pellerossa, ma probabilmente perché il pellerossa è selvaggio e non capisce.
Non esiste tranquillità nelle città dei bianchi. Non c'è un posto dove si possa ascoltare il rumore delle foglie o il sussurro delle ali di un insetto. Ma forse dico questo perché sono un selvaggio e non capisco. Il rumore delle città disturba l'udito. Come sarebbe la vita dell'uomo se non potesse ascoltare il grido solitario del coyote o l'animata conversazione notturna dei rospi nello stagno? Io sono pellerossa e non capisco.
L'indiano preferisce il dolce suono del vento che slanciandosi come una freccia accarezza lo stagno e preferisce l'odore del vento bagnato dalla pioggia mattutina, o profumato dal pino pieno di pigne. L'aria è preziosa per il pellerossa, perché tutte le cose condividono lo stesso respiro. Le bestie, l'albero, l'uomo tutti respirano la stessa aria. L'uomo bianco sembra non far caso all'aria che respira come un essere agonizzante da molto tempo, è insensibile al cattivo odore che emana. Ma se noi vi vendiamo la terra, voi dovreste ricordarvi che l'aria è sacra. L'aria che ha raccolto il primo respiro del nostro antenato e ne ha raccolto anche l'ultimo. Voi dovreste mantenerla intatta e sacra perché si possa assaporare il vento purificato dal profumo dei fiori.
Se decidiamo di vendere la terra, lo faremo ad una condizione, l'uomo bianco dovrà trattare gli animali e queste terre come suoi fratelli e sue sorelle
Io sono un selvaggio e non capisco altre forme di pensiero. Ho visto migliaia di bufali imputridire nella prateria, abbandonati dai bianchi dopo averli colpiti con il fucile da un treno in corsa. Io sono un selvaggio e non capisco come il cavallo di ferro, sia più importante del bufalo che noi sacrifichiamo soltanto quando ne abbiamo bisogno per sopravvivere.
Cos'è l'uomo senza animali? Se tutti sparissero l'uomo avrebbe una gran solitudine di spirito. Perché tutto quello che accade agli animali, in seguito si ripercuote sull'uomo.
Tutti noi esseri viventi siamo mutuamente dipendenti uno dall'altro.
Noi sappiamo questo: la terra non appartiene all'uomo, è l'uomo che appartiene alla terra. Noi sappiamo che tutte le cose appartengono ad una unica famiglia. Tutto è unito. Non è l'uomo che ha ordito le trame del tessuto della vita egli è solo uno dei suoi fili. Quello che l'uomo fa a questo tessuto lo fa a se stesso.
Noi sappiamo una cosa che l'uomo bianco non sa, ma un giorno scoprirà, il vostro Dio e il nostro Dio sono lo stesso Dio.
Voi pensate che Lui sia una vostra proprietà, come per la terra, ma non è così. E non sarà così. Lui è Dio di tutti gli esseri e la sua compassione è la stessa verso il popolo pellerossa e verso l'uomo bianco.
Per Lui la terra è preziosa e recar danno alla terra è disprezzare il Creatore.
Questo destino per noi è un mistero.
Ma noi siamo selvaggi e non capiamo quando vediamo tutti i bufali sacrificati, i cavalli selvaggi domati, gli angoli dei boschi impregnati dall'odore di molti uomini, le cime delle montagne macchiate di filo spinato.
Dov'è il bosco? E' sparito! Dov'è l'aquila? Sparita!
E' la fine della vita e l'inizio della sopravvivenza."

(Capo Indiano Sealth della tribù Suwamish)



Poi non potevo non cogliere il riferimento pittorico delle montagne fluttuanti:


prese da Il castello dei Pirenei di Magritte:

che ha ispirato anche Laputa: Castle in the sky di Miyazaki:



Poi quella frase che ricorre spesso "Io ti vedo" credo che solo alla fine si capisce veramente (SPOILER): quando Neytiri vede il vero corpo di Jake Sully e si guardano innamorati. Ormai hanno visto l'anima dell'altro.

Alcuni fanno riferimenti a Pocahontas (qui la pagina di quella vera) però ci sono da dire delle cose: quando il film disneyano uscì venne visto come un Romeo e Giulietta e non si ha certezza che ci fosse stata una storia d'amore tra di loro. Si sa solo che lo salva quando lui venne catturato. Inoltre il cambiamento di Jake Sully non è nuovo al cinema e poi, a dir la verità, lui è molto di più attivo di John Smith e decide di restare (vabbé che nel film rimane ferito però non si sa se così è successo, anzi sembra un'invenzione Disney).
Altri dicono che i Na'vi sembrano fatti con lo stampino: tutti alti e magri. Ben per quanto riguarda la magrezza, non credo che potresti essere grasso se tutto il giorno sei impegnato a scalare gli alberi, le rocce, a cacciare in quel modo. Non credo tu abbia il tempo di ingrassare.


Ebbene mi piace il film per il senso di meraviglia, di grandiosità e di epicità, perché mi sentivo trasportata su Pandora (che prende il nome da un mito greco) e lottare per loro. Mi piace per il senso di spiritualità che fuoriesce, che non è quella new age, ma quella molto più antica: l'amore per la Grande Madre, una Madre che si occupa dell'armonia e dell'equilibrio come fa Eywa.
E quando si vedono i Na'vi piangere per l'Albero-Casa, mi sembrava di vedere le vittime delle guerre nel vedere le loro case distrutte.
Il film ha continuato a vivere dopo la visione. Sento Avatar molto più vicino di quello che potrebbe sembrare, molto più reale anche se spero che le cose non vadano così: 

Hanno ucciso la propria Madre.
(Jake Sully all'Albero delle Anime riferendosi alla Terra)


7 commenti:

  1. mi è piaciuta questa difesa di avatar tanto accorata quanto lo era stata la mia accusa diverso tempo fa. il film invece continua a non piacermi :)

    ma va bene così: se tutti la pensassimo allo stesso modo che noia sarebbe..

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  2. Infatti io non ho la pretesa di cambiare opinione e sono d'accordo con l'ultima cosa che dici: che noia sarebbe se tutti la pensassero ugualmente. Non ci sarebbe un confronto.
    Però credo che in alcune cose siamo tutti (o quasi) d'accordo: tipo su alcuni film natalizi credo che non abbiamo dubbi.

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  3. Avatar, credevo fosse una cacata pazzesca, forse perchè ogni volta che annunciano un capolavoro in realtà è spesso indecente, forse perchè era partita la mania di farsi tutti Na'vi e non amando le mode, tormentoni e manie, ero partita più che prevenuta.. quando l'ho visto mi sono ricreduta in tutto e per tutto. Ha una storia, dei significati, messaggi precisi e profondi che fanno riflettere e riflettono fatti, persone, situazioni esistenti e reali. Davvero un bel film, concordo ancora una volta con te!
    Sbarbina84

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  4. Una che conosco mi ha detto che diversi bambini hanno capito moltissimo da questo film e hanno colto il suo messaggio.

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  5. Interessante excursus sulle fonti d'ispirazione del film.
    Il mio post in proposito è stato molto più viscerale, un pò come quella, in senso contrario, di Cannibale.
    Il confronto è sempre interessante, anche in un caso estremo come quello mostrato dal film stesso.

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  6. Eccezionale. Anche io come te adoro Avatar, sia per i messaggi che trasmette (che la società sudicia di oggi cerca tragicamente di dimenticare) sia per l'ambientazione fantastica. Non dico che lascerei tutto per andare su Pandora (anche se mi piacerebbe)perchè sarebbe da vigliacchi. Sappiamo tutti benissimo che la nostra cara e amata Madre Terra regge il confronto con qualsiasi altro pianeta. Siamo noi però che l'abbiamo rovinata, inquinata e stuprata con la nostra brama di autodistruzione. Poprio perchè so che una sola moneta in un sacco non fa rumore, appoggerò te ed il tuo Blog. Viva la Natura e viva la Cultura!
    Spero che insieme riusciremo a concludere qualcosa di buono. Continua così Alma!

    Davide

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Grazie per i commenti