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domenica 12 dicembre 2010

Il Labirinto del Fauno

« Tanto tempo fa, nel regno sotterraneo. dove la bugia, il dolore, non hanno significato, viveva una principessa che sognava il mondo degli umani. Sognava il cielo azzurro, la brezza lieve e la lucentezza del sole. Un giorno, traendo in inganno i suoi guardiani, fuggì. Ma appena fuori, i raggi del sole la accecarono, cancellando così la sua memoria. La principessa dimenticò chi fosse e da dove provenisse. Il suo corpo patì il freddo, la malattia, il dolore, e dopo qualche anno morì. Nonostante tutto, il Re fu certo che l’anima della principessa avrebbe, un giorno, fatto ritorno, magari in un altro corpo, in un altro luogo, in un altro tempo. L’avrebbe aspettata, fino al suo ultimo respiro. Fino a che il mondo non avesse smesso di girare. »
(prologo del film)




Ieri ho rivisto dopo un po' di tempo il film Il Labirinto del Fauno e devo dire che è un fantasy atipico: niente combattimenti con le spade o con archi e frecce, niente armature possenti, il protagonista non è un eroe pronto a salvare il mondo intero. No, solo una bambina che si prepara a lasciare il mondo terreno per ritornare al suo, quello "spirituale" come l'ho inteso.
Anche qui però ci sono i cattivi e di sicuro nessun mostro, neanche l'Uomo Pallido, può uguagliare la mostruosità della guerra, capace di farti uccidere a ripetizione con la vittima davanti ai tuoi occhi, senza nessuna esitazione. La storia del film è ambientato nel 1944 in Spagna quando Francisco Franco ha vinto la guerra civile spagnola e diventato dittatore.

Guardando il film, notavo di quanto i personaggi fantastici siano ispirati dalla pittura di Francisco Goya. Dopotutto anche il regista è spagnolo ed è Guillermo del Toro che con questo film, ha raggiunto la notorietà mondiale.

Ecco alcune foto del film e i dipinti di Goya:



Il Fauno


Il grande capro, 1797-1798


L'Uomo Pallido


Saturno che divora i figli, 1819-1823


Forse da queste foto non si riescono a capire le similitudini però guardando il film credo sia chiaro e comunque, anche senza cercare similitudini pittoriche (ci sono scene del film in cui l'Uomo Pallido sembra davvero Saturno del dipinto), il film merita, a mio giudizio, la visione soprattutto in questi anni dove il fantasy viene fatto infilare dappertutto, senza alcun ritegno, persino ad Alice (scusate l'insistenza, ma chi l'ha visto può capire perché).

Ci sono altre cose importanti che sarebbe meglio ricordare: le fate che acquisiscono la forma che ha in mente chi le guarda, il tema della memoria, la scena che sembra presa dal mito di Proserpina o da qualsiasi racconto delle fate (quelle vere e non quelle zuccherose): mai mangiare qualcosa che ti sembra venir offerto e una scena simile al sacrificio di Isacco.

Credo si possa dire di questo film che sia una fiaba nera non solo per tutto il film, ma anche per il finale che non si può dire se sia lieto o tragico, dipende dai punti di vista.
Qui il sito italiano del film


Curiosità: questo film fa parte di una trilogia di film fantasy ambientati durante la guerra civile spagnola. Il primo è stato La spina del diavolo.
Il Fauno e L'uomo Pallido sono interpretati dalla stessa persona: Doug Jones.
Il film è stato presentato in concorso al Festival di Cannes del 2006 non vincendo niente. Si è rifatto però agli oscar vincendone tre: miglior scenografia, miglior trucco, miglior fotografia. Era nominato anche per il miglior film straniero, ma il premio è andato a Le vite degli altri, miglior colonna sonora andato poi a Babel e miglior seneggiatura originale vinto poi da Little Miss Sunshine

4 commenti:

  1. Visto un po' di tempo fa ma non essendo un grande amante del genere non mi entusiasmò granché. Rivederlo oggi, con altro occhio, potrebbe darmi nuovi sensazioni però; inoltre non so una cippa di arte e i rimandi pittorici da te citati non li colsi sicuramente al tempo perdendo così un po' di sano divertimento.

    Piuttosto, come va con Švankmajer? Sei riuscita a vedere qualcosa di suo?

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  2. Neanch'io sono una gran appassionata del fantasy però questo l'ho trovato differente.
    Per quanto riguarda i rimandi pittorici, magari è colpa del mio occhio che non fa che vedere quadri persino in Avatar: le montagne volanti mi hanno ricordato un quadro di Magritte.
    Di Svankmajer, onestamente, non ho visto niente, ma non perché non lo voglio vedere bensì perché voglio prepararmi e trovarmi un giorno completo per vederlo: Svankmajer merita dedizione :P

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  3. Se hai qualche problema con i link che ti avevo dato non esitare a contattarmi!
    Ciao!

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Grazie per i commenti