Pagine

giovedì 22 aprile 2010

Séraphine: l'arte, la vita

Sono appena tornata dal cinema e ho ancora negli occhi la meraviglia di ogni particolare come se questo fosse un caleidoscopio di mondi sconosciuti, come se ogni piccola fessura nascondesse una via segreta.




Ho visto il film Séraphine di Martin Provost grazie al Mosaico Film Festival dedicato al cinema europeo e che ancora non è uscito in Italia (infatti il film era in lingua originale con sottotitoli italiani), quindi potete ben immaginare la mia sorpresa quando sul dépliant ho visto che c'era il film. L'ho trovato un film molto asciutto che più che raccontare la vita di Séraphine Louis quasi la segue come se fosse un documentario. Pochi i commenti musicali come se li avessero dosati col misurino, come se avessero paura di mettere uno in più. Però più che paura, trovo quasi che siano un rispetto e una delicatezza verso una donna che non sembra appartenere a questo mondo.
Inoltre c'è da segnalare la grandiosa Yolande Moreu ovvero Séraphine, vincitrice meritatissima di uno dei sette César, ovvero gli Oscar francesi, come miglior attrice del 2009 così come è meritato il César per il miglior film.






Biografia artista e spoiler film:
Séraphine Louis, più conosciuta come Séraphine de Senlis ovvero il paesino dove abitava, nata nel 1864 ad Arsy, un piccolo comune francese, viene da una famiglia umile e anche lei fà un lavoro umile come quello della donna di pulizie. I pochi soldi che riceve li spende essenzialmente per comprare delle piccole tavole di legno e alcuni colori poiché gran parte di questi se li realizza da sola. Infatti, ogni volta che può prende ciò che riesce: dal fango alla cera delle candele votive. Séraphine vive quasi un legame indissolubile tra la Santa Vergine e la Natura come se l'una non escludesse l'altra. A Séraphine piace ascoltare il vento, cantare litanie sacre, soprattutto quando dipinge la sera, camminare scalza, abbracciare gli alberi insomma tutto quello che potrebbe fare di lei o una strega o una santa. Séraphine è di poche parole, quasi scarne eppure, anche se è una donna di pulizie, risponde alla padrona di casa.
Séraphine avrebbe potuto continuare questa vita fatta di lavoro e pittura senza poter esporre, perché quello che più le interessa è poter dipingere, se non avesse incontrato un collezionista d'arte tedesco Wilhelm Uhde, il primo a interessarsi a Picasso e a Rosseau.
Siamo nel 1912 quando questo collezionista fu ospite della casa dove lavora Séraphine e la ebbe anche come domestica personale. Rimase incuriosito da un suo piccolo dipinto senza sapere a priori che era lei e s'interessò subito a lei, ma la Prima Guerra Mondiale si stava avvicinando e Wilhelm Uhde fu costretto ad abbandonare frettolosamente Senlis abbandonando la sua collezione e così tutti i quadri di Séraphine che aveva acquistato.
Solo poco dopo di dieci anni, Séraphine ebbe l'attenzione che meritava ed ebbe l'illusione quasi di diventare ricca e permettersi una macchina, una casa senza però dimenticare i suoi riti quotidiani, ma ancora un evento esterno le impedirà di realizzare tutto ciò ovvero la crisi del'29 che colpì anche l'Europa: gli acquirenti non ci sono più quindi i quadri non si vendono più e le mostre non si realizzano più. Séraphine vide sfumare tutto quanto e con il suo abito da sposa (provate a indovinare con chi), fu vista andare in giro scalza, pronunciando parole quasi senza senso riferendosi sempre a Questo è il mio corpo, questo è il mio sangue, bussando la porta e distribuendo candelabri. Questo le bastò per essere rintanata nell'ospedale psichiatrico di Clermont de l'Oise. Wilhelm Uhde le rimase vicino e dichiarò la sua morte nel 1934 anche se lei visse per ancora otto anni dipingendo fino alla fine.
_________________________________



Questo è ciò che racconta il film e non so se è stato inventato qualcosa come accade qualche volta. Di lei non si sa tanto anche perché è sconosciuta ai più però spero che grazie a questo film, la sua fama accresca.
I suoi dipinti trattano esclusivamente di alberi da fiore e da frutto, ma sembrano appunto meravigliosi, alieni quasi, con colori così vivi che ti sembra di non averli mai visti così. Lei si ispirava a ciò che vedeva e poi inventava, creava, non aveva paura di rappresentare qualcosa che magari gli altri non avrebbero capito.






9 commenti:

  1. Interessante. (scusa il commento laconico ma al momento è il massimo che riesco ad esprimere)
    Ciao!

    RispondiElimina
  2. Brava Elena, un doveroso omaggio a questi artisti un po' pazzi un po' geniali, ignorati dalla critica, e dalla vita ingrata. Il loro senso della bellezza l'hanno fissato nelle tele che dipingevano, e quelle rimarranno per sempre. Prima o poi qualcuno ne rimarrà incantato.

    RispondiElimina
  3. @ Eraserhead: sì era un po' vago, ma non ti preoccupare :) Spero solo che esca in tutta Italia così tutti possono gustarsi questa piccola gemma.

    @ andrea: perfettamente concorde. Spero di riuscire a vederli dal vivo questi dipinti.

    RispondiElimina
  4. sembra un film molto da festival in effetti, chissà se mai arriverà in italia...

    RispondiElimina
  5. Speriamo perché ho voglia di rivederlo e anche perché spero che anche tutti gli altri lo vedano.

    RispondiElimina
  6. Peccato, ho visto che è uscito nel 2008, mi sembra strano che ancora non esista una versione con doppiaggio in italiano. Che pena.
    Luca

    RispondiElimina
  7. Già. Io mi considero fortunata perché sono riuscita a vederlo, ma chissà quanto tempo si dovrà aspettare per avere la versione italiana.

    RispondiElimina
  8. film davvero interessante!!

    un saluto
    Lorenzo

    RispondiElimina

Grazie per i commenti