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venerdì 9 aprile 2010

Il Pane della discordia

Sono indignata!


Ieri sono andata a vedere uno spettacolo teatrale e mentre aspettavo che entrassimo nella platea, sono andata nella libreria del teatro per vedere che libri ci fossero e quali mi avrebbero interessato. Ebbene lì ho trovato un libro su Gina Pane e così ho letto la quarta di copertina per vedere cosa avessero scritto e c'era riportato, più o meno così, che finalmente (caspita, non vedevo l'ora) sono riportate tutte le perfomances di Gina Pane e finiva con "...un esempio per tutti i giovani che vogliono entrare nel mondo dell'arte."


Un esempio per tutti i giovani?! Ma siamo andati completamente fuori di testa?


Forse alcuni di voi non conoscono Gina Pane e mi sembra giusto raccontare qualcosa di lei anche perché voi possiate capire questa mia indignazione.



Gina Pane era un'esponente francese della body art nata a Biarritz nel 1939 con ovvie origini italiane. La sua "poetica" è quella di trafiggere il suo corpo, ferirlo, cercare di martoriarlo, ma non idealmente bensì fisicamente: le sue perfomances sono atti di autolesionismo.
Gina Pane pensava alle sue esibizioni in modo calibrato così da far uscire goccia per goccia e non inondare di sangue.

Esempi di sue "opere"

Feu: Gina Pane trasporta il suo corpo, quasi anestetizzato, su una serie di fuochi provocati con liquidi infiammabili accesi su uno strato di sabbia. Più volte tenta di spegnere le fiamme con le mani, con le piante dei piedi nudi.
Le Lait Chaud: Gina Pane si solca il viso con una lametta.
Azione Sentimentale: Gina Pane, dopo aver infilato nel braccio sinistro le spine di una rosa, pratica un’incisione sul palmo della mano che simula la forma della rosa.


Transfert: Il corpo di Gina Pane è straziato da vetri scheggiati.
Psichè: Il corpo di Gina Pane è sfigurato.



fonte: Wikiartpedia

Mi sono sempre chiesta il perché lei facesse ciò e per quale motivo alcuni accettavano di vederla. Mi sembra una sorta di circolo vizioso, come se chi guardasse avesse bisogno di guardare e come se Gina Pane avesse bisogno di essere guardata.
Non sono una che si scandalizza per il nudo artistico (semmai mi scandalizzo quando il nudo diventa merce) né per i temi violenti e scabrosi. Infatti una delle mie artiste preferite in assoluto, e presto farò un post su di lei, è la pittrice messicana Frida Kahlo e di certo lei non ci andava leggero. Il suo corpo era già martoriato per l'incidente in autobus e ciò che successe poi e anche per la poliomelite che ebbe da bambina, ma tutto ciò che sentiva, il suo dolore, le sue angosce li trasmetteva sulla tela. Feriva la sua tela e non la sua pelle.
E poi la considerazione che alcuni hanno di lei come se fosse una martire dei giorni nostri. Alcune volte leggo che lei carica tutte le colpe sul suo fragile corpo e mi viene da pensare, senza voler offendere chi crede, Chi è? Gesù?
Parlando poi dell'arte in generale, avere un certo distacco è importante da ciò che si fa anche nel voler trasporre tutte le nostre paure. Maturare un certo distacco ti serve appunto per non impazzire, per far sì che tu sia lucido. Naturalmente ci vuole un certo equilibrio.

Gina Pane è morta nel 1990 e queste sono alcune delle sue citazioni:

"Non è facile occuparsi del corpo come linguaggio, almeno per colui che si rende conto che esso possiede una struttura linguistica. Il messaggio corporale possiede una massa e un peso tali che provare a decifrarlo provoca difficoltà e allarmi."
« Vivere il proprio corpo vuol dire allo stesso modo scoprire sia la propria debolezza, sia la tragica ed impietosa schiavitù delle proprie manchevolezze, della propria usura e della propria precarietà. Inoltre, questo significa prendere coscienza dei propri fantasmi che non sono nient'altro che il riflesso dei miti creati dalla società… il corpo (la sua gestualita) è una scrittura a tutto tondo, un sistema di segni che rappresentano, che traducono la ricerca infinita dell'Altro. »

“...I miei lavori erano basati su un certo tipo di pericolo. Arrivai spesso ai limiti estremi, ma sempre davanti ad un pubblico. Mostravo il pericolo, i miei limiti, ma non davo risposte. Il risultato non era vero e proprio pericolo, ma solo la struttura che avevo creato. Questa struttura dava all'osservatore un certo tipo di shock. Non si sentiva più sicuro. Era sbilanciato e questo gli creava un certo vuoto dentro. E doveva rimanere in quel vuoto. Non gli davo nulla....��?

“...Nel mio lavoro il dolore era quasi il messaggio stesso. Mi tagliavo, mi frustavo e il mio corpo non ce la faceva più....La sofferenza fisica non è solo un problema personale ma è un problema di linguaggio....Il corpo diventa l'idea stessa mentre prima era solo un trasmettitore di idee. C'è tutto un ampio territorio da investigare. Da qui si può entrare in altri spazi, ad esempio dall'arte alla vita, il corpo non è più rappresentazione ma trasformazione...��?
Alcune cose che dice non le trovo completamente inesatte, ma è il modo in cui agisce che mi inorridisce e se anche questa è "arte" beh, è un lato del quale io non voglio farne parte.

Aggiornamento 1 settembre:
Ho voluto inserire anche lei nella tag "artisti vari", ma non l'ho rivalutata. Ho voluto farlo perché anche lei è stata considerata un'artista, ma di certo la mia opinione non cambia.

7 commenti:

  1. Se fossi in lei mi documenterei un po prima di scrivere stronzate ignorando completamente la storia dell'arte.
    Non si sorprenda mai, se non dell'ignoranza che abbiamo tutti ma che pochi cercano di ridurre.

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  2. E lei crede che non mi sia documentata? Invece l'ho fatto e a lungo! E considerato questo, non posso avere la mia libera opinione? Discordo ampiamente dal lavoro di Gina Pane e c'è chi può essere d'accordo o no, ma ignorante non sono.

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  3. Inoltre avevo chiesto, vedere il messaggio in alto, che anche se anonimo il testo, di mettere un nome o anche un nick. Mi sa che lei non l'ha fatto.

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  4. bla..bla..bla...ma godetevi l'arte!!!!

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  5. Un altro che non ha messo il nome. Inoltre non ha capito niente del mio blog.

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  6. Forse è un pò tardi ma ti risponderò lo stesso essendo io molto fedele alla body art.
    Gina Pane era una gran donna, senza la quale oggi l'arte non sarebbe la stessa!
    Ti spiego subito le piccole cose che non hai considerato:

    1. Il periodo storico in cui essa è vissuta

    2. Il momento artistico che stava passando

    3. L'esigenza dell'artista di provare cose nuove.

    Basta con tele stracciate, fermiamo tutti questi perbenisti pittori che poco coraggio aveano.

    Gina Pane, esattamente come Franko B, necessitano di qualcosa di più, dopo una guerra quale tela può rappresentare un dolore? dopo i vari studi psicologici sull'uomo, quale tela può esporre in maniera ottimale la solitudine? Quale tela se non quella del proprio corpo?

    Il dolore, la solitudine che ognuno di noi prova nella propria vita, il sangue che non versiamo ogni giorno, quando una sofferenza ci fa sentire tanto vivi!
    Eccola, Gina Pane, una donna viva, che sentiva il dolore e che ha portato alla vita l'idea di sanguinare.
    La body Art... la massima espressione dell'uomo nell'arte, perchè ci mette se stesso. Lei ci metteva se stessa, io ci metto me stessa, certo che al giorno d'oggi s'intende in maniera diversa... Ma cazzo, Gina Pane era una donna vera.

    Ora, potrà non piacerti, ma non sfatare un mito che non ti spetta, non demolire una donna che non conosci, non fare del nulla il sudore della fronte ma sopratutto è vero, sei mal informata. Se avessi studiato seriamente il caso "Pane" Non avresti parlato così, e ora finisco perchè troppo ci sarebbe da dire in proposito.

    In bocca al lupo per tutto :)

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  7. Non è mai tardi per rispondere.
    Ora dopo questa tua difesa accorata, che ci sta, continuo a non essere convinta e credimi se prima di scrivere il post, ho provato ad approcciarmi a lei.
    Anzi la conoscevo prima di scrivere il suo post e ho i miei buoni motivi per essere rimasta così scossa da quelle parole dell'inizio.
    Tu dici quale miglior tela se non la pelle. Io a volte ho dipinto come se la tela fosse la mia pelle e sono stata anche violenta nel senso che, in qualche raro caso, l'ho anche tagliata.
    Attraverso delle tele ci sono state delle denunce come per esempio Guernica.
    E poi in ogni cosa che faccio ci metto me stessa anche se non faccio la body art.
    Comunque non è che se lei non mi piace, non mi piace tutta la body art.
    In bocca al lupo anche a te.

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Grazie per i commenti