Pagine

martedì 16 marzo 2010

Tracciando i propri pensieri con un segno

Da poco più di un mese seguo, per il quinto anno consecutivo, un altro laboratorio oltre a quello della non-scuola ed è sulla scrittura, Lo Spettatore col Taccuino gestito da Alberto Marchesani, che fa parte di Ravenna Teatro e da Lorenzo Donati, critico teatrale. Non vuole essere un laboratorio di scrittura creativa, ma "una palestra sullo sguardo". Infatti si incoraggia a vedere, a immaginare e a trascrivere. Guardiamo spettacoli teatrali del Nobodaddy, stagione del Teatro Rasi, e anche la Stagione di Prosa a un prezzo davvero simbolico. Inoltre adesso due volte al mese ci incontriamo, ci confrontiamo anche con Alberto e Lorenzo. Infatti molte volte più che una lezione, sembra di essere in un brainstorming. Il risultato è che in questi anni noto che sto sviluppando sempre di più un mio pensiero critico che non vuole dire affatto che sto sempre a criticare male, e il vedere il dietro le quinte di alcuni spettacoli e il vedere sempre di più spettacoli diversi mi aiuta molto per ciò che vorrei fare.
Adesso alla base degli incontri c'è il voler dare significato a parole che abitualmente usiamo nel campo del teatro, ma anche fuori come spettatore, taccuino, presentazione, teatro, guida, convinzione, convincimento...
Inoltre seguiamo le prove degli spettacoli non-scuola per scrivere delle presentazioni nel foglio di sala della rappresentazione.

Negli altri anni guardavamo delle immagini e cercavamo di raccontarle. Per esempio due anni fa dovevamo raccontare un'immagine che è rettangolare, al buio con all'estrema destra una silhouette non identificabile in top e shorts che ha tra le mani una scatola rettangolare di legno marrone chiaro molto semplice che illumina completamente il viso di chi la tiene. Io dovevo raccontare la scena con il punto di vista di una mosca quindi di un piccolo animaletto che vola.

Questo è il mio brano:

Sono una mosca e sono alla ricerca disperata di lei. Non sto parlando di una mosca femmina, ma della merda. E' meglio che racconto dall'inizio. Stavo ronzando per i fatti miei quando all'improvviso sento urlare "Merda! Merda! Merda!" e poi grida entusiastiche. Allora pensai: avranno trovato una merda gigantesca così mi sono diretto dove erano queste urla, ma è più di mezz'ora che volo in questo locale buio, ma della merda nessuna traccia. Secondo me l'avranno mangiata quegli umani. Sì, sì guarda che facce contente. Bah, è meglio che vado via tanto... No aspetta, qualcuno sta aprendo una scatola. Forse la merda è lì dentro! Mi strofino le zampe perché immagino quanta merda ci sia. L'ha aperta! Ma che cos'è? Vengo abbagliato da una luce dorata. Ma che razza di merda hanno? Mi strofino ancora di più le zampe e mi tuffo dentro la scatola. Ma...Qui non c'è della merda, ma dell'oro! Oh, non è che mi trovo in un sogno freudiano?!

Dai, non è male, vero?


P.S.: c'è una cosa che vorrei dire ed è che nonostante questa tecnologia imperante, sono molto affezionata alla scrittura a mano. Infatti, se devo scrivere una lettera, la faccio con la penna. Vedere che il mio pensiero prende vita da una goccia d'inchiostro è molto stimolante (e non pensate male :P). Forse può sembrare strano che io racconti questo attraverso dei processi meccanici come adesso che sto scrivendo e poi io non disdegno del tutto questa tecnologia però la scrittura con la penna rimane per me molto affascinante.

2 commenti:

  1. E' molto importante secondo me scrivere a mano. Oggi come dici tu per 'colpa' della tecnologia siamo abituati a digitare le parole sulla tastiera, e così va perduto il fascino della calligrafia. Un tempo la calligrafia era quasi un'arte e venivano pubblicati appositamente dei manuali di bella scrittura, ma al giorno d'oggi chi scrive più lettere a mano? Al massimo si spediscono e-mail! E poi un'altra cattiva abitudine che è molto praticata soprattutto dai ragazzi è quella di scrivere in stampatello. Il corsivo quasi non sanno nemmeno che cosa sia. Forse in un futuro non troppo lontano scompariranno anche i grafologi, chissà...

    RispondiElimina
  2. Per non parlare della scrittura da sms che è concessa solo negli sms e invece molti estendono questa "scrittura" dappertutto.
    La lingua è strettamente correlata non solo alla parola, ma anche alla scrittura.

    RispondiElimina

Grazie per i commenti