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martedì 8 settembre 2009

Le stranezze dei concorsi

Wow! Mi sento carichissima ed è meglio approfittarne. Forse è perché sta arrivando l'autunno. L'estate non mi è quasi mai piaciuta. Mi considero più un tipo autunnale.
Ma passiamo oltre. Oggi volevo parlare dei concorsi di pittura.
Il mio primo concorso è stato nel 2004 e ho partecipato a vari concorsi, ma non solo per vanità. Partecipo a concorsi per farmi conoscere, per avere un cv più ampio (purtroppo è così, se non partecipi a dei concorsi non sei ritenuta una professionista), ma soprattutto per imparare, per osservare da chi è più esperto di me.
Però a volte mi chiedevo: Ma dove sono finita?.
La prima volta che me lo sono chiesta è quando ho partecipato al mio primo concorso in estemporanea (cioè esegui il quadro lì per chi non lo sapesse) a Cotignola, provincia di Ravenna, 3-4 anni fa e il tema era Corpo a corpo. La maggioranza dei partecipanti, così io, ha espresso questo tema a livello sessuale. Il concorso era diviso in due sezioni: pittura e extra-pittura. La vincitrice della sezione pittorica è stata una mia compagna dell'Accademia e aveva preso questo tema con un incontro di boxe. Era davvero espresso bene. Il colmo è stato il vincitore tra le due sezioni, il vincitore massimo. Ricordo che il tema era Corpo a corpo e lui cos'ha raffigurato? La scatoletta di una crema per il corpo. Io e molti altri eravamo allibiti.
Un'altra volta che mi sono fatta la domanda era in un concorso a Longastrino, sempre in provincia di Ravenna, e il tema era Luoghi dimenticati. Io ho subito pensato ai sogni e mi sono chiesta a come rappresentarli. Ci ho pensato, ho fatto delle libere associazioni e alla fine ho pensato a una cosa che mi chiedo: Alice, quella del Paese delle Meraviglie, dopo essere stata là cosa aveva fatto? Avrebbe dato sfogo alla sua fantasia? E da adulta come sarà stata? Si sarebbe dimenticata tutto? Naturalmente so che Alice è un personaggio di fantasia anche se è stato ispirato da una bambina, Alice Liddel, però la fantasia non ha regole ed è questo il bello: alla fantasia non importa se le persone sono vere o frutto anch'esse della fantasia.
Provate a immaginare anche perché non ce l'ho più, l'ho coperto di bianco. Ho raffigurato Alice anziana su una sedia a rotelle di profilo. Ha i capelli lunghi e bianchi e una veste bianca, la testa all'indietro, gli occhi chiusi ed è commossa. Nella mano tiene l'orologio ed è commossa perché finalmente è ritornato il Bianconiglio con il panciotto. A fianco una finestra, quasi un'icona sacra, tutta illuminata, è rappresentata la scena del non-compleanno con la Lepre Marzolina e Il Cappellaio Matto e sopra l'albero c'era lo Stregatto. Alice si era dimenticata del Paese delle Meraviglie.
Orgogliosissima di questo quadro, vado alla mostra e cosa vedo? Tutti i quadri rappresentavano scorci di campagna. Non li si distingueva più. Mi sembrava di essere ritornata alle medie quando in occasione del concorso di Telethon i disegni erano quasi tutti identici e alcuni avevano lo stesso disegno.
Ritorniamo alla mostra ovviamente sono stati premiati le campagne e mi sembrava quasi che si conoscessero tutti. Non mi sembrava di essere una partecipante ad una mostra, ma un'intrusa ad un incontro di habitué di un circolo privato.Inoltre la premiazione mi sembrava quasi di essere alla lotteria: prendevano il numero e una volta avevano detto Venti...quattro! . Ed io avevo il ventitré.
Però mi sono capitate anche cose belle. Una volta ho partecipato ad un concorso dove si poteva partecipare con un quadro già esistente quindi ho presentato questo:




Non ho vinto e non ho ricevuto niente, ma sono stata felicissima lo stesso. Quando sono salita a ritirare la targa di partecipazione, il signore mi ha guardato e mi ha detto: "Ma sei giovanissima! Hai un futuro davanti.". Quelle parole le ricordo con affetto.
E poi un'altra cosa bellissima mi è successa: al mio ultimo concorso, ad Alfonsine, sempre in provincia di Ravenna e il tema era Brume crepuscolari. Questo è il quadro:



Quando sono andata a portare il quadro, prendo il foglietto dove c'erano i premi e vedo che c'erano solo i primi tre e nessun selezionato. E così penso: "Manco nei primi dieci riesco ad arrivare, figuriamoci nei primi tre."
Qualche giorno dopo vado alla premiazione e sono alquanto nervosa (uno non si rende conto dello stress che può provocare un concorso perché sembra quasi che dai risultati debba dipendere la tua affermazione e che se non vinci allora non vali, ma adesso sono molto più sicura di me) quindi attendo che dicano i premiati (e questa volta sembra che stiano per dare la risposta ad un concorso di quiz) e alla fine niente. Ma un attimo dopo che ho pensato: "E anche stavolta niente" il signore che parlava, dice: "Ed abbiamo anche una selezionata: Elena Vignoli". Avevo il viso che si è completamente aperto in un espressione di stupore e dopo essermi riattaccata la mandibola, vado a fare la foto di turno. Non ci potevo proprio credere.
La motivazione l'ho saputa solo qualche mese più tardi, avevano l'indirizzo della casa da cui avevo traslocato, e alla premiazione c'era stato qualche contrattempo. Così quando ho aperto la busta, sono rimasta davvero commossa. Ve la trascrivo qua sotto:

Perché abbiamo voluto crederlo un gesto di orgoglio e di audacia, una possibilità concessa a chi sta cercando un modo per raccontarsi e continua a sperimentare chiarendosi e confondendosi in un continuo mutare. Un tentativo non ancora divenuto stile, un chiaro assolo di spontaneità.
Beh, che ne dite?
Errata corrige: il mio primo concorso di estemporanea non è stato a Cotignola, ma a Ravenna. Si doveva rappresentare una delle nostre basiliche, quella di San Giovanni Evangelista. Ho cercato di essere il più fedele possibile. Alla fine ho capito che io non sono così.

2 commenti:

  1. Ho letto con interesse gli aneddoti sui concorsi, ma anche con divertimento, perché mi è tornato alla mente il mio primo (e unico) concorso. Fu verso la fine degli anni 70 e avrò avuto si e no 10 anni. A quel tempo ero un grande appassionato di cartoni animati e praticamente conoscevo tutti i robottoni giapponesi che facevano vedere in TV, da Goldrake a Jeeg Robot d'acciaio. Un giorno su Telesanterno (la 'storica' emittente dei cartoni) annunciano un concorso di disegno rivolto a tutti i ragazzi appassionati di Gordian. Mi sentivo chiamato in causa, così feci il mio bel disegno, con i pennarelli Carioca, e senza dire niente ai miei genitori, lo spedii alla redazione di Telesanterno. Una settimana dopo mi arrivò una lettera dove c'era scritto che ero risultato vincitore ed ero invitato in sede perché la premiazione veniva registrata e poi trasmessa direttamente in TV. Non ci potevo credere. Dissi tutto ai miei e loro, contentissimi, mi portarono il giorno della premiazione alla sede di Telesanterno (non ricordo più dove si trovava, e se esiste ancora!). Bene, arriviamo in sede, convinti di essere in pochi perché credevamo che ci fosse solo un vincitore: io, e invece troviamo...una marea di ragazzini, tutti vincitori, che litigavano per avere il posto migliore dove sedersi ed essere sicuri di essere ripresi dalle telecamere. Insomma, per farla breve, tutti avevamo ricevuto una lettera in cui ci dicevano che eravamo risultati vincitori del concorso, poi però in realtà, solo tre di noi, i più grandi e più bravi, hanno ricevuto i premi da 'vero vincitore' e sono stati ripresi e intervistati davanti alle telecamere. Noi poveri partecipanti eravamo lì solo per fare numero...Bè, che delusione, mia e degli altri, perché devi sapere che c'era gente venuta da tutte le parti d'Italia ed era partita prestissimo per arrivare fino alla sede di Telesanterno, convinta che il proprio figliolo prodigio avesse vinto il suo primo concorso, e venisse ripreso in televisione davanti a tutti!...

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  2. Credo che un po' più o meno tutti ci siano passati a questa cosa dei concorsi soprattutto per i bambini. Mi sembra quasi che gli adulti li considerino o degli stupidi o dei piccoli adulti quando non sono né l'uno né l'altro.
    Provo un po' di vergogna a dire ciò, ma all'inizio quando ho cominciato a partecipare ai concorsi e non vincevo niente neanche una segnalazione, diciamo che ho avuto una piccola crisi di pianto. Perché avevo cominciato a dubitare di me, a chiedermi se ero davvero brava... Ma adesso come ho scritto sono più sicura di me. Credo che i concorsi regalino illusioni e non solo quelli pittorici.

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Grazie per i commenti