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lunedì 28 settembre 2009

Il talento

Che cosa misteriosa il talento: non lo si può prevedere, arriva e ti sconvolge la vita. Credo che il talento sia molto affine all'amore.
Da cosa nasce la parola 'talento'? 'Talento' deriva dal greco "talenton" che indica il piatto della bilancia e già nell'antichità il talento era qualcosa di peso poiché in antichità, di preciso ad Atene, il talento era la moneta base, tra le undici monete del sistema monetario introdotto da Solone. Ed era pesante il talento. Pesava infatti a 26 kg e perciò veniva utilizzato solo nelle grandi transazioni ed equivaleva a 2,84 euro.
Adesso invece con la parola 'talento' si intende solo quella forza misteriosa che consente di realizzare e di creare, ma ci sono dei pregiudizi su questa capacità.
Prima di tutto che il talento sia esclusivamente qualcosa di artistico. Non è vero. Il talento può risiedere in tantissime altre cose. Per esempio una persona può avere il talento per capire chi sta mentendo.
Alcune persone, ingannate dall'idea della fama, dicono che non hanno nessun talento. Eppure se queste persone provano a pensare, a ricordare forse troveranno una cosa che riescono a farla meglio di tutti. Avete presente quando a voi una cosa viene facilissima e invece gli altri impiegano ore e magari non ce la fanno neanche? In quella cosa risiede la scintilla del talento.
A volte alcuni genitori sono dubbiosi sulle attività da fare al bambino e così lo mandano a fare sport e altre attività noncuranti dei desideri del bambino. Avrei un consiglio da dare a questi genitori: per sapere in che cosa il bambino può esprimere se stesso, lasciatelo da solo e osservatelo. Sarà lui a farvi capire che cosa vuol fare poiché per lui quel talento sarà un richiamo irresistibile. Dopotutto, come diceva Wolfgang Goethe "Il talento si forma nella quiete, il carattere nel fiume della vita umana."
Poi il talento, per esprimersi, ha bisogno dei suoi tempi che non sono uguali a quelli degli altri. Proviamo ad immaginare il talento come a una piantina. Ogni pianta ha bisogno del suo tempo per crescere. Se proviamo a prenderla e cercare di farla fuoriuscire prima del tempo, la pianta verrà fuori sì però sarà debole e si affievolirà quanto prima.
Inoltre una cosa è avere un talento, un'altra è avere il coraggio di seguirlo poiché la strada a cui porta è sconosciuta proprio come dice Erica Jong: "Ognuno ha talento ma è raro trovare il coraggio di seguire il proprio talento fino all'oscuro luogo in cui esso conduce."
Parlando del talento non si può non pensare al genio, forza più misteriosa e ancora più imprevedibile. Ma come si distingue il genio dal talento? Credo che lo scrittore svizzero Henri-Frédéric Amiel ci possa venire in aiuto dicendo che "Fare facilmente ciò che gli altri trovano difficile è talento; fare ciò che è impossibile al talento è genio."
Penso che il genio sia una cosa semplice (attenzione: semplice, non facile), quella cosa che fa dire: "Mannaggia, ma è vero! Come ho fatto a non pensarci prima?" e ha il potere di cambiare il mondo. Come nasce il genio non lo so e neanche come nasce un talento. E' come chiedersi il perché nasciamo, ma una cosa credo di sapere: che il più grande talento è riconoscere il proprio perché in questo mondo di facili illusioni, riconoscere il proprio talento è un qualcosa di rivoluzionario, almeno per chi ce l'ha.

4 commenti:

  1. Ed eccomi qua! Scusa del ritardo ma sono reduce da una settimana tutta francese...eh sì, sono stato a Parigi per sette giorni a trovare mia sorella che vive e lavora lì, il computer non l'avevo portato con me e nei pochi momenti liberi cercavo di usare il pc scassato di mia sorella, lentissimo e snervante...Ahimé, il Louvre l'ho solo visto da fuori, non ho avuto tempo per una bella visita, sarà per un'altra volta...Sono tornato a casa stamattina e sono riuscito a fare un video su Bosch a tempo di record (a proposito...grazie come sempre del puntuale commento :-))...Bè, torniamo a noi, dunque...il tema è talento e genio e leggendo le tue considerazioni non posso non essere d'accordo con te. Mi fa piacere che cerchi sempre le radici delle parole, in questo caso di 'talento'. Sì, sapevo che il 'talento' anticamente era una moneta usata sia in Grecia che in Palestina. Si potrebbe aggiungere un'altra cosa a quello che hai detto tu. E cioè che il significato di 'talento' = 'ingegno', 'genialità' deriva dalla celebre parabola evangelica dei talenti (Matteo XXV). Un padrone ha tre servi. Egli, prima di partire per un viaggio, lascia cinque talenti al primo servo, due al secondo servo e uno al terzo. Quando torna a casa, vede che i primi due servi hanno investito bene i talenti che avevano ricevuto e ne hanno guadagnati il doppio. Il terzo servo, invece, per paura di fallire negli affari ha nascosto il talento in un posto sicuro e non si è dato da fare per niente, così non ha guadagnato nulla. Così, il padrone premia i primi due e punisce il terzo servo. Da questa parabola la parola 'talento' assume un significato più ampio, come a voler dire che nella vita bisogna 'ingegnarsi' per acquistare credito.

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  2. Grazie a te che con questo tuo commento hai soddisfatto la mia curiosità sulla relazione talento=soldi e talento=ingegno.

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  3. Splendido post!! Verissimo che il bambino ha già in sè la conoscenza istintiva del proprio talento e sono d'accordo sul fatto che i genitori dovrebbero prestarvi attenzione e seguire il percorso che si delinea in armonia davanti al proprio sguardo,perchè più il contesto tutela la crescita individuale e maggiormente la spinta vitale va, secondo me, nella direzione armoniosa di sviluppo ed espressione del sè. Deviare dal "talento personale" costa energia, vi si ritorna spesso in età adulta quando obbligatoriamente in linea con un proprio percorso di crescita si impara a "scegliere" e quindi talento lo assocerei anche a "scelta". Come in tutte le cose vi è l'opposto negativo e quindi talento non necessariamente come dote positiva ma spesso anche arma ingannatrice del nostro mondo illusorio e spesso dissociato.
    Ma preferisco coltivare dentro quella immagine di "talento" salvifica, che è anche conoscenza di se stessi, che si può coltivare anche in silenzio ma che troverà sempre attenti ascoltatori che con sensibilità sapranno riconoscerne il Valore. Vi sono talenti tenuti nascosti, talenti riposti nel cassetto.. ogni ritorno è un "incontro" che ripaga profondamente, come se vi fosse lì la giusta collocazione nell'Universo!Ti auguro di coltivare i tuoi talenti con la passione che mostri, scegliendo le strade e le occasioni per svilupparli!! Mary

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  4. Bentornata Mary! Mi sei mancata coi tuoi messaggi e auguro anche a te di coltivare i tuoi preziosi talenti.

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Grazie per i commenti