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mercoledì 19 agosto 2009

Il dilemma dell'arte

A volte mi viene un dilemma e cioè: quello che sto facendo è arte?
Mi spiego meglio. Credo che quasi nessuno possa spiegare esattamente cosa sia l'arte. Poiché è qualcosa come l'aria: impalpabile e inafferrabile.
A volte si dice "l'arte del cucinare", ma questo modo di dire è esatto? Secondo me no, almeno non del tutto. Prendiamo per esempio una torta di compleanno. Una torta è bella e buona e si consuma subito. L'arte può essere bella e buona e consumarsi subito?! Non credo e un'arte che è così si chiama moda. La moda è qualcosa di passeggero e a noi ci sono arrivati capolavori che hanno anche millenni, che hanno sfidato il tempo.
Forse questo dilemma mi viene perché mi rendo conto che sono giovane (ricordo che al momento in cui scrivo ho 26 anni compiuti da 2 mesi) e che sono all'inizio del mio cammino. Forse anche molti artisti da giovani si chiedevano se quello che facevano era giusto però so che sulla questione 'arte' hanno scritto. Qua di sotto riporto alcuni loro aforismi:
-L'Arte non consiste nel rappresentare cose nuove, bensì nel rappresentare con novità (Ugo Foscolo)
-L'Arte è enigma e inquietudine. Un guardar oltre il precario teatro della vita scoprendo l'eterno nascosto sotto la cangiante apparenza (Giorgio de Chirico)
-L'Arte è magia liberata dalla menzogna di essere verità (Thomas W. Adorno)
-L'Arte è un passo che va dalla Natura verso l'Infinito (Kahlil Gibran)
-L'Arte è un passo nella conoscenza verso l'Ignoto (Kahlil Gibran)
-Non esiste cosa che l'Arte non possa esprimere (Oscar Wilde)
-Se il mondo fosse chiaro, l'Arte non esisterebbe (Albert Camus)
-Nessun uomo ne sa mai abbastanza di qualsiasi Arte (Ezra Pound)
-Meta suprema dell'Arte è di cogliere l'assenza delle apparenze (Alessandro Morandotti)
-Fare Arte in questo periodo significa definire una porzione dello spazio non solo nel presente, ma nel suo passato e nel futuro (Giò Pomodoro)
-L'Arte non riproduce il visibile, piuttosto crea il visibile (Paul Klee)
-Artista è soltanto chi sa fare della soluzione un enigma (Karl Kraus)
-L'Arte è una bugia che permette di svelare la verità (Pablo Picasso)
-Fare Arte è creare come un Dio, comandare come un re, lavorare come un schiavo (Constantin Brancusi)
Beh cosa posso dire io che non stoni? Di solito si dice che l'Arte è un dono però questo dono è come un sorriso che più si dona e più si è ricchi. Quindi io mi sento responsabile nel donare, nel creare meraviglie, nel far anche riflettere, nel far emozionare e credo che solo il Tempo potrà dire se alla fine io sono stata davvero un'artista.
Per adesso io dono.
Come ho specificato qualche post fa, anche quando uso la parola "artista" nei miei confronti, non è per vantarmi. Ho troppo rispetto di questa parola per farlo. Soprattutto in questo periodo dove la parola "artista" viene usata per qualunque cosa e per giustificare qualsiasi cosa. Dove basta un successo per esser considerato a posto, dove il successo viene considerato l'unico fine e dove i soldi imperiano. Io non voglio diventare così, non voglio diventare vittima di questo stupido mercato.
Aggiornato

2 commenti:

  1. Ciau Almacattleya volevo proporti uno spunto di riflessione, dimmi che ne pensi se ti va. La riflessione parte da esperienze personali, non voglio tirare in ballo altri. Quando avevo quasi finito l'accademia mi sono reso conto che il mio stile (personale e antiaccademico) era in realtà l'unico modo in cui sapevo dipingere. Dipingevo così perchè non sapevo tecnicamente fare diversamente (non ci provavo nemmeno). Dunque in 4 anni, esortato anche da qualche prof, non avevo letteralmente imparato nulla. Se ad esempio vedevo un dipinto figurativo tradizionale dicevo 'non è il mio stile, non uso l'olio, ecc'. La verità è che ero schiavo della mia (assenza di) tecnica. Ora cerco di cimentarmi in tutto (ritratti tradizionali compresi) e sono dell'idea che prima bisogna liberarsi dagli impedimenti della tecnica, poi si puo fare letteralmente quel caspita che si vuole. Se no mi sarei sentito come un piccolo mostriciattolo partorito dall'istituzione Accademia, che fa cose sparatissime e non sa nemmeno disegnare. Ripeto che questo era assolutamente il MIO caso. Tu cosa ne pensi? A presto e grazie per passare spesso dalle parti del poco utile!

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  2. Grazie mille per essere passato. Ora ti dico cosa penso: anch'io mi rendo conto di aver uno stile assolutamente anti-accademico e personale e nell'Accademia alcuni lo invidiavano perché dicevano che dipingere così liberamente deve essere bellissimo e lo è, ma anch'io avevo delle mancanze allora e la principale è che non avevo il pieno controllo del pennello. Adesso l'ho acquisito ma non sono soddisfatta però mi rendo conto dei progressi fatti. Adesso quando vedo un quadro iperrealista sono ben felice di quello che faccio io perché mi rendo conto che ho una mia personalità, un mio modo di fare. Quel che ti consiglio è di acquisire tecnica senza però dimenticare la tua personalità, il tuo modo di vedere cose e sperimenta. A volte da esperimenti possono esserci delle belle o brutte sorprese. L'importante è che sei tu a impadronirti della tecnica e non che la tecnica impadronisca te. Spero di esserti stata utile.

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