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giovedì 13 agosto 2009

Consigli per chi vuole intraprendere la strada dell'arte

A volte quando dico a chi è di questo campo che anch'io voglio esserci, mi guardano come se dovessi andare da qualche parte e in più mi dicono "Buona fortuna". So benissimo cosa intendono: "Questo campo non è dei migliori per quanto riguarda i soldi...Per avere l'affermazione dovrai aspettare anni...Sarà molto difficile...Per mantenerti all'inizio dovrai far altri lavori..." Più che un viaggio mi sembra una scalata di una montagna e per di più a mani nude, ma va bene così. Non sono mai stata amante delle cose facili in e delle strade già spianate. Adesso mi sto dando da fare e se mi perdonate quest'insolenza, vorrei dare dei consigli a chi come me vuole intraprendere questa scalata. Forse non sono la più adatta perché ancora non ho finito di scalare però forse proprio per questo, posso capire l'impazienza di arrivare fino in cima, la voglia di aver tante cose da dire e da fare e la voglia di comunicarle a tutti...

Per cominciare, perché volete intraprendere questa "strada" ?
Consiglio che tutti quelli che vogliono far questo campo (e in particolare quello dello spettacolo) per emulare il loro mito (anche solo per incontrarlo) abbandonino l'idea perché la loro motivazione non è sufficiente così come dovrebbero abbandonarla tutti quelli che vogliono intraprendere questa strada solo perché così si sentono più fighi, sono ricchissimi a volontà, possono andare a tutte le feste... Beh mi dispiace molto deluderli, ma tutto ciò avviene raramente. In più queste motivazioni sono talmente deboli che alla prima difficoltà crollerete. Invece se vuoi intraprendere questa strada perché è più di una passione, è qualcosa che ti fa sentire vivo e non farlo è come toglierti un organo vitale, bene siete i benvenuti. Forse è banale ciò che ho scritto e sa di frase fatta però è sincero.

Bene inteso su cosa volete fare (questo dovrebbe essere chiaro già da prima) non vi dico quale strada sia la migliore (autodidatta o insegnamento?). Siete voi che sapete già qual è il meglio per voi. Comunque bisogna anche dire che spesso le due strade s'incontrano e che "l'insegnamento" non è dato solo dalle scuole specializzate, ma anche da corsi, laboratori... Assorbite tutto ciò che vi circonda e anche tutto ciò che è estraneo al vostro mondo perché in esso potete trovare degli spunti interessanti e degni d'attenzione. Siate curiosi e chiedete anche a chi è più esperto di voi, a chi è già nel campo. Se capisce che la vostra volontà è forte, non disdegnerà di darvi qualche consiglio (anche più utile dei miei) però forse tenderà ad essere vago perché l'importante è arrivarci da solo e con la propria testa.
Perché dentro voi c'è già un potenziale, una strada da percorrere solo vostra. Dentro di voi c'è già una vostra autenticità il che non vuol dire che sapete già tutto e che l'imparare cose nuove siano inutili. Voglio solo dire che dipende da voi soltanto. Se qualcosa non vi piace, lo capirete da voi. Comunque ascoltate, è importante che lo facciate. Ascoltate anche chi vi è magari all'inizio antipatico, chi vi sembra burbero e poco propenso al dialogo, ascoltate comunque e sempre e siate umili.
Ma che cos'è l'umiltà? L'umiltà non è da confondersi con un volersi mortificare, con tenere sempre la testa bassa. Essere umili vuol dire che voi avete le vostre idee, avete le vostre qualità e sapete che per "crescere" avete bisogno dell'aiuto degli altri. Dopotutto umiltà deriva da humus che vuol dire appunto "terra". La terra siete voi, la pianta ciò che volete intraprendere, ma solo il nutrimento della terra non basta per far sì che la pianta cresca, ma siete voi a sapere quali componenti ha la terra e che pianta c'è dentro di voi. Umiltà, non falsa modestia! Questo però non vi deve far intendere che voi potete tutto e subito: la preparazione ha bisogno di tempo e alla fine vi accorgerete voi quando buttarvi, ma se capita (come è successo a me) che credevate di essere pronti invece avete ancora bisogno di tempo, non ve la prendete con voi stessi. Anzi, rendetevi conto che senza quell'avventura, non vi sarete mai resi conto di una "debolezza" del vostro lavoro.
E non crediate che dopo che siate arrivati alla cima della montagna, la scalata sia finita. Sarebbe un grave errore pensar questo, peccherete di ingenuità. E allora quando finirà la scalata? Mai! Però vi accorgerete quando i raggi del sole si posano su di voi. A volte ci si arrampica su un masso che credevamo forte e invece poi si sgretola. A quel punto dovete essere forti e pensare se vale la pena andare ancora avanti o no. L'importante è che siate decisi. Però sappiate che se decidete di abbandonare questo campo non per sacrificio, ma perché sentite che la vostra strada è un'altra, non sarete mai perdenti in particolar modo se siete sinceri con voi stessi.
Prima ho detto che l'importante è ascoltare i consigli però non avevo aggiunto che l'importante è valutarli secondo voi. Nessuno vi può obbligare a seguire qualcosa che non vi convince del tutto, del quale non capite l'importanza.
Spesso può capitare che la strada intrapresa cambi. Non abbiate paura perché tutto ciò entra nella normalità se di normalità si può parlare in questo campo. L'importante è che non rinneghiate, almeno non del tutto, il passato, ciò che siete stati perché è questo che vi ha portati fin qui anche a quel cambiamento.
Credo di aver detto tutto (forse anche troppo) e scusatemi se vi ho annoiato. Come avete potuto notare, ho utilizzato molto spesso il condizionale perché, come ho detto qualche capoverso fa, anche questi sono consigli e, per giunta, io sono all'inizio di questa scalata. Magari c'è qualcosa che non vi convince e se volete, potete comunicarmelo. Però sappiate una cosa: ciò che ho scritto, come tutto quello che ho scritto finora, è qualcosa di sentito.
E mi raccomando: lavorate perché il genio (e l'arte) è un percento ispirazione e novantanove percento sudore (Thomas Edison) e infine gli esami non finiscono mai (Eduardo de Filippo)

2 commenti:

  1. Sono d'accordo con te e condivido in pieno le tue riflessioni. Mi colpisce molto la tua attenzione verso la radice etimologica delle parole, mi riferisco qui al tuo ragionamento sulla parola 'umiltà', ma anche altre volte ho notato che cerchi sempre l'origine, la radice delle parole. Questo è un esempio importante di una persona assolutamente non superficiale e che non si accontenta di un significato apparentemente evidente e già assodato, ma che è alla continua ricerca delle verità che giacciono nascoste e che, accecati dall'uso comune e banale, il più delle volte ci sfuggono. Sei davvero una persona meritevole di avere ogni soddisfazione dalla vita. Te lo auguro di cuore. Ciao!

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  2. Beh grazie mille, per tutto. Ho aggiunto delle cose in finale e anche sulla questione "umiltà". Credo che su questa parola si potrebbe fare una discussione su cosa significhi veramente. Ciao e grazie ancora.

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Grazie per i commenti