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venerdì 30 dicembre 2016

Resoconto del 2016 e auguri per l'anno nuovo

E' stato un anno pesante questo, che mi ha provato diverse volte però...
Però anche in quest'anno duro ci sono stati degli eventi da ricordare ed è di questi che voglio parlare nel post.

Per esempio la mia partecipazione come comparsa al mediometraggio diventato lungometraggio Clizia proprio il giorno del mio compleanno nel ruolo della Driade della Vita.
Anche se è stato un ruolo piccolo, mi ha dato molto e mi ha permesso ancora di più di sperimentare per la prima volta la recitazione filmata.


foto di Luca Piccinini


Di Clizia ho continuato a parlare qui. In caso di novità, continuerò a parlarne.


lunedì 19 dicembre 2016

Vassilissa la bella e Baba Yaga

Da qualche settimana ho aperto una pagina su Facebook intitolata L'antro della fiaba e ho chiesto a chiunque lo desiderasse, di propormi una fiaba così io sarei andata a cercare le illustrazioni di vari autori e raccoglierle in un album
Così ho pensato di far conoscere a tutti voi questa fiaba inserendo le illustrazioni nel testo.
Nota: Il testo è stato preso da questo sito il quale permette la diffusione affidandone la paternità e non modificando il testo originario.

Siete pronti?



illustrazione di Kinuko Y. Craft nella versione narrata da Marianna Mayer

martedì 13 dicembre 2016

Perché le immagini vengono poco considerate?



Ed eccoci all'ennesimo copione: trovo un'immagine (questa qui sopra) che mi interessa, che mi colpisce. 
La salvo, la cerco su Google Immagini per trovare l'autore e tutto quello che vedo è una continua ripetizione di link a post dove compare l'immagine ma senza autore.
Faccio gli incroci tra un'immagine e alla fine trovo l'autore. Si tratta di Rudolph Carl Gorman.
E qua mi chiedo il perché.

Perché le immagini vengono considerate così poco?
Ne vedo di blog, pagine su Facebook dove le immagini (che siano dipinti, foto o disegni) accompagnano frasi che hanno la citazione, ma le immagini no.
E poi nei commenti vedo Sì, è tutto vero... Giusto...
Ma il mondo legato all'immagine dov'è?
Spesso fanno da cornice alla frase o comunque alle parole (anche se a volte ci sono momenti nei quali non ci vedo una connessione), magari per rendere il tutto in una visione estetica.
Ma finisce lì il suo compito o continua?
Vedo blog e siti che vogliono istruire, con frasi motivanti e spesso è accompagnato da un'immagine, ma senza alcuna citazione.
Diverse volte sono stata lì a scrivere L'immagine è di... e non è tanto per sfoderare chissà quale conoscenza (anche perché molte volte non conoscevo l'autore, sono andata a cercarlo in quel momento) ma perché mi dispiace vedere un'immagine senza sapere chi l'ha creata.
Il mondo dietro quell'immagine dov'è?
A qualcun altro interessa?
Per esempio, andando a cercare poi questo autore su Google, scopro che è un pittore Navajo morto qualche anno fa (qui la sua pagina Wikipedia in inglese).
Posso anche magari pensare che non ci si pensa. Si salva l'immagine in una cartella del computer e poi quando la si ripesca, la si inserisce subito.
Però allora mi chiedo: siamo davvero così legati alle parole e poco alle immagini tanto da lasciare queste ultime in secondo piano?
O proprio non c'è nessuna voglia di ricercare, di spingerci oltre? Non so anche perché molti di questi siti e blog formativi parlano di questo.
Oppure ancora c'è poca educazione a rapportarsi con le immagini?
Nel senso che sin da piccoli siamo educati a scrivere bene, a non fare degli errori e se per caso ne capita uno, viene subito puntato il dito e si pensa che si parla un italiano scorretto. Poi magari ci possono essere diverse situazioni nelle quali un errore può scappare. Per esempio si è dislessici oppure un altro disturbo dell'apprendimento, si va di fretta, si è arrabbiati, non lo si è visto proprio. Oppure ancora (e questo per esperienza personale) state scrivendo su un tablet che memorizza ogni tua cancellatura così da far risultare il tuo discorso in un italiano incomprensibile, come se procedesse a singhiozzi.
Ma si deve essere per forza nel campo dell'arte (qualsiasi essa sia) per essere legati al mondo dell'immagine, per essere stupiti, meravigliati, a bocca spalancata per una singola immagine?
O comunque essere appassionati sin da piccoli.
Il fatto è che io non capisco.
A volte mi capita di mettere un'immagine qui nel blog senza l'autore ma perché anche facendo mille capriole tra un'immagine e l'altra su Google Immagini, non sono riuscito a trovarlo. 
Oppure magari c'è, ma il post è in una lingua incomprensibile che neanche provando a tradurlo, riesco a capire chi sia.
E quando questo succede, mi dispiace perché mi sembra che quell'immagine sia a metà.

sabato 10 dicembre 2016

Poesie come grida di notti disperate

La notte spesso lascia spazio a grida dell'anima, come urla silenziose che si protraggono e ascoltarle può essere doloroso perché sembra che ti lacerano e senti la pelle spaccarsi.
Purtroppo queste grida vengono spesse ignorate e dico purtroppo anche se so benissimo che non è facile ascoltarle, che si vorrebbe farle tacere.
Dico purtroppo perché il farle tacere non le farà sparire.
Ritorneranno più forti e più dolorose.
E anche il solo fatto di guardarle e non fare niente sembra qualcosa di impossibile.
Così sembra crearsi un circolo vizioso di cui spesso ci si vergogna e si mettono in moto meccanismi, ripetizioni per poter controllare gli eventi ma sarebbe come imbrigliare un cavallo selvatico e pretendere che faccia ciò che gli ordini.


Ho deciso di condividere con tutti voi due mie poesie scritte anni fa, poesie scritte di notte, degli sputi di un grido che mi sembrava assordante.
Le foto che vedrete sono state scattate da Francesca Woodman, una fotografa purtroppo morta suicida a 23 anni ma quello che qui mi interessa è il suo lavoro, il suo scandagliare gli abissi della psiche.


lunedì 5 dicembre 2016

Laboratorio teatrale 100 ore con Ivano Marescotti (seconda parte)


foto di Chiara Roncuzzi, un'insegnante del Circolo



Qui la prima parte


3 dicembre, riparte il secondo weekend con il laboratorio teatrale 100 ore con Marescotti organizzato dal Circolo degli Attori.
Ivano Marescotti ci presenta subito uno spezzone dello sceneggiato televisivo Le avventure di Pinocchio diretto da Luigi Comencini ovvero quando Geppetto, interpretato da Nino Manfredi, parlava a Pinocchio mentre si trovavano nello stomaco del pescecane.
Pinocchio non poteva sentirlo, era addormentato, e Geppetto gli stava preparando la colazione parlando anche di quale guaio fosse incappato per cercarlo.
Poteva anche stare seduto, ma in quel momento era stato scelto questo.
Ogni azione che si fa deve avere una funzione drammaturgica.