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martedì 29 marzo 2011

R.I.P. Franco Quadri



Il mondo del teatro è unito per la scomparsa di Franco Quadri, morto due giorni fa.
Nato nel 1936 a Milano. è stato uno dei più importanti critici e saggisti teatrali italiani. Ha fondato nel 1971 la casa editrice Ubulibri e nel 1979 il premio più importante per il teatro italiano, il Premio Ubu creando anche lo stesso anno il Patalogo (gioco di parole tra catalogo e patafisica, un logismo inventato da Alfred Jarry, il drammaturgo di Padre Ubu), una raccolta dell'anno teatrale con tutte le compagnie teatrali esistenti in Italia e dettagli con recensioni sul loro lavoro nonché appunto l'elenco dei nominati e premiati per il premio prima citato.
Inoltre ha diretto la Biennale di Venezia dall'1983 al 1986 e ha partecipato anche a testate europee come Le Monde e El Publico.
I giovani come me e anche quelli di anni precedenti hanno sempre avuto una curiosità verso di lui e così anch'io. Ho avuto il piacere di incontrarlo l'anno scorso in una delle serate organizzate con il Nobotalk ovvero interviste radiofoniche alle quali si può anche assistere.
Raccontava tra le altre cose di quando da giovane raccoglieva appunti in suo quadernino che l'aveva portato, del suo rapporto con Carmelo Bene, del mestiere non sempre facile del critico teatrale.
Lui aveva vissuto un periodo d'oro per il teatro italiano e due giorni se l'è portato via con sé.



Qui il ricordo di Teatro e Critica e qui quello di Luigi de Angelis, fondatore della compagnia ravennate Fanny&Alexander

venerdì 25 marzo 2011

Omaggio alle Prime Dive

L'altro ieri è morta Liz Taylor e qualche settimana fa Jane Russell.
Questo mi fa pensare che ormai le ultime dive stanno scomparendo.
Qui allora voglio ricordare le prime dive del Novecento partendo da La Divina.

Sarah Bernhardt (Parigi, 1844 - ivi, 1923) pseudonimo di Rosine Bernhardt



foto di Nadar, 1864 ca.


giovedì 24 marzo 2011

Reintegrato il F.U,S. (Fondo Unico dello Spettacolo)

Lunedì 28 ci sarebbe stata una mobilitazione, consistente in un'azione pubblica dove ci sarei stata anch'io, riguardo ai tagli del Governo nella Cultura, ma è notizia di ieri che "...il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri un decreto per il ripristino del F.U.S. alla stessa quota del 2010. Per questo motivo l'Agis e le altre associazioni dei comuni e delle regioni hanno sospeso per il momento le giornate indette a livello nazionale di mobilitazione a favore della cultura e dello spettacolo. Abbiamo ritenuto opportuno per ora fermarci e rinviare l'azione pubblica, prevista lunedì 28 marzo alle 17, in quanto inserita nell'ambito di queste tre giornate. Parliamo di rinvio perché siamo convinti della necessità di tenere alta l'attenzione sulla questione e di aprire il più possibile il confronto alla cittadinanza in quanto detentrice del diritto alla cultura. La grande adesione riscontrata fra tutti inoltre non può essere cancellata e vorremmo immaginare insieme a voi che l'atto di resistenza prenderà altre forme e si declinerà in maniera differente." (dall'e-mail che ho ricevuto)

La crisi economica ha colpito l'Europa, e anche il resto dei Paesi industriali nel Mondo, però l'Italia è l'unico paese europeo in cui si è pensato di tagliare la Cultura. Siamo l'unico Paese in cui viene dichiarato che con la Cultura non si mangia, parola di Tremonti.
Cultura deriva dal latino e significa "coltivare". Che cosa vogliono coltivare questi potentucoli? La gramigna per caso?
Per adesso il F.U.S. è stato reintegrato e la cosa mi fa un enorme piacere, però questo non vuol dire che siamo al sicuro.



Io, come tutti i teatranti di Ravenna e del resto d'Italia, ci impegnamo a realizzare spettacoli che siano di Qualità.





mercoledì 23 marzo 2011

In arrivo The Wicker Tree, sequel di The Wicker Man

E' una notizia che si trovava in Internet da alcuni mesi, ma io l'ho letta solo adesso. Ebbene, prossimamente uscirà The Wicker Tree, il sequel del cult fantasma The Wicker Man con lo stesso regista (Robin Hardy) e stesso protagonista (Christopher Lee).
La storia racconta di una coppia che predicano l'amore di Dio e saranno coinvolti in riti pagani. E' tratto dal racconto Cowboys for Christ. 




Immagino che conosciate il film The Wicker Man oppure che lo conosciate di fama (per questo ho messo "fantasma") però è uno di quei film assolutamente da vedere, da non perdere se vuoi un'esperienza unica.
Credo che sia la stessa identica cosa come con La Montagna Sacra di Alejandro Jodorowsky. Non l'avevo mai visto, ma sapevo che ne sarei stata fulminata e premetto che del regista non avevo mai visto nè letto niente. L'avevo solo sentito nominare. Solo dopo ho preso il libro Psicomagia.
Ora c'è il rischio che il sequel sia una cagata mostruosa come spesso succede però l'attesa è enorme e di sicuro vedrò anche il film originale (ho scoperto il favoloso mondo dello streaming).

lunedì 21 marzo 2011

Bentornata Primavera!




Arriva, primavera.
Anche alla montagna che nemmeno ha nome.
Foschia chiara.
 
Matsuo Bashõ

venerdì 18 marzo 2011

Klimt (2006)



???

Ecco la mia reazione dopo aver visto il film: tre bei punti interrogativi e in più mi sono grattata la testa, chiaro simbolo di Ma che cosa ho guardato?

Vi faccio una domanda: che cosa vi aspettate da un film biografico su un artista?

1) Lo racconti;
2) Mi faccia capire che tipo è;

E cosa vorreste vedere da un film di tale genere?

1) Tutta la sua vita;
2) Un episodio rilevante della sua vita

Ebbene in tale film niente è stato all'altezza, nessuna delle opzioni.
Non mi ha raccontato nulla, non ho capito chi è Klimt, non mi ha detto niente della sua vita e neanche un episodio rilevante oppure poteva esserlo solo che era talmente soporifero questo film che non mi ha detto niente e ve lo dice una che apprezza i film cosiddetti lenti, ma questo non era lento, non si è mosso neanche di un centimetro.

Infatti il film ATTENZIONE SPOILER parte con un agonizzante Klimt giunto agli ultimi istanti di vita assistito dal suo allievo Egon Schiele (chicca per gli amanti dell'arte: notate come tiene le mani l'attore che fa Egon Schiele, le tiene anche nella biforcazione riprodotta in molti suoi quadri)
e poi "parte" con discussioni su ciò che è bello e brutto, funzionale e inutile, espressivo e inespressivo...
Poi c'è una donna misteriosa Lea de Castro e il suo doppio. Ma chi è la vera Lea de Castro?
Questa domanda è la principale questione del film.
FINE SPOILER

Gli ultimi minuti possiedono un'estetica notevole e ci sono anche dei vorticosi giri della telecamera però questo non basta a risollevare il film. In più gli attori (incluso John Malkovich che interpretava il pittore) non spiccavano e credo ci sia stato uno dei peggiori doppiaggi italiani. E non basta una discreta somiglianza per interpretare bene un pittore o qualsiasi artista:


John Malkovich


Gustav Klimt

A tratti mi sembrava di vedere uno di quei film polizieschi dove c'è un detective molto disprezzato dal suo ambiente con qualche problema di psiche che rimane incastrato in una storia torbida con una donna misteriosa solo che di torbido non ha niente.
La famosa sensualità di Klimt: scordatevela! Non bastano donne completamente nude in versione integrale dalla testa ai piedi per far scattare l'indice della sensualità e a chi pensa che i maschietti avrebbero apprezzato vi dico che molti se ne sono andati a 10 minuti dall'inizio del film poi a mezz'ora, poi ancora e quello accanto a me si è addormentato.


Sapete cosa faccio per risollevarmi da tale film? Inserisco alcuni quadri di Klimt. Sono molto, ma molto meglio.


Musica I, 1895


Pallade Atena, 1898


Medicina (dettaglio), 1900 - 1907


Uomo nudo con bastone, 1880 ?


Il fregio di Beethoven, 1902


L'albero della vita, 1909


La Speranza I, 1903


Judith I, 1901


Ritratto di Emilie Floge, 1902


Hydra, 1904 - 1907


Le tre età della Donna, 1905


Che arte!


Modificato

giovedì 17 marzo 2011

Lettera all'Italia

Carissima Italia,
                          come stai? Oggi compi 150 anni. Se Tu fossi un normale essere umano saresti nel record per anzianità, ma nei confronti della Storia, sei molto giovane.
Però Tu c'eri anche molto prima del 1861, Tu c'eri come idea, come concetto, come fonte d'ispirazione anche quando eri divisa tra ducati, repubbliche, imperi e regni.
Ora sei ancora divisa tra la Lega che non ti considera come propria Patria, tra comuni che si vogliono distaccare da Te e tra un Nord e Sud sempre più distanti.
Eppure continui ad esserci e oggi è la Tua Festa.
Facci sentire Italiani, figli di una Terra sola, figli di chi ha combattuto per Te per far sì che Tu ci sia. Facci sentire Italiani oggi e per sempre, non solo quando la Nazionale Italiana vince i Mondiali di Calcio.
Tanti ti hanno invaso eppure continui ad essere la Nostra Italia.
Tante volte sei caduta eppure ti sei sempre rialzata.
Ora è tempo che ci rialziamo. Tu cerca di avere pazienza e fà sentire oggi in chi si sveglia, in chi guarda fuori alla finestra, un Amore di unione e fallo sentire non come una semplice e ingenua Utopia.
Auguri Italia.
Tua per sempre,



                                                                                                                       Un'italiana

mercoledì 16 marzo 2011

Anita Garibaldi per i 150 anni d'Italia



Sono sempre stata una dal carattere forte, lo dicevano tutti quelli che mi conoscevano e non credevo ci fosse un uomo capace di affascinarmi eppure l'ho trovato: è un italiano e ha quattordici anni più di me. Il suo nome è Giuseppe Garibaldi.
Ho voluto lasciare il mio piccolo paese, Laguna, per seguirlo, ma non come donna sottomessa bensì come una sua compagna in tutto per tutto anche nelle battaglie. Ho lasciato anche il mio marito precedente perché sapevo che la mia vita sarebbe stata accanto a questo straniero.
Ho combattutto con gli uomini e per gli uomini. Ho rischiato la mia vita più e più volte. Alcuni uomini sono morti per me.
Non posso guardarmi indietro alle spalle. Posso solo onorare la loro vita combattendo anche per loro.



Giuseppe, perché mi guardi con quella faccia? Sì, sono ancora debole, ma non possiamo fermarci. E poi lo sai Giuseppe che sono una donna forte, una donna resistente. Posso ancora farcela. Non fare quella faccia. Gli altri uomini non ti devono vedere in quello stato. Tu sei un comandante.


Giuseppe so che morirò perciò lasciami qui, a Mandriole, in questo capanno, lasciami qui e vattene. Non guardare indietro. Perché rimani ancora qui? Non rimanere qui un attimo di più e non disperarti, non è colpa tua. Sono stata io a decidere di lasciare tutto. Non mi pento di niente. Potevo invecchiare tranquilla nel mio paese, ma ho scelto di stare con te, solo con te. Mi dispiace solo di non poter più stare al tuo fianco e di non poter partorire questo bambino che porto in grembo.
Del resto sono stata felice, di averti incontrato e di avere vissuto così.
Và via Giuseppe, io muoio su questa terra.
So che un giorno unirai questo Paese. E ci saranno tanti altri che difenderanno questa Italia.
Lo sento.




Come forse qualcuno di voi saprà, Anita Garibaldi è morta a Mandriole vicino a Ravenna e ho voluto ricordare questo 150esimo anniversario in maniera diversa, non ricordando il momento in cui è stata unita, ma molto prima attraverso la voce di una straniera, una brasiliana che ha combattuto ed è morta in terra italiana.
Ho scritto questo racconto basandomi su quello che ho trovato in giro provando a pensare come lei. Molte cose poi non sono chiare. Per esempio si dice che Garibaldi abbia strozzato Anita. Lo si dice a causa della posizione del collo però sembra che sia dovuto a una sepoltura veloce. Inoltre alcuni scritti dicono che Garibaldi si riteneva responsabile della sua morte. Ma, come ho scritto qui, credo che sia perché Anita ha deciso di seguirlo e ha lasciato il suo Paese d'origine, il Brasile.
Comunque domani l'Italia festeggia 150 anni.


Auguri Italia

Italiani oggi e per sempre


1^ quadro: autore e titolo non pervenuti
2^ quadro: Garibaldi e il maggiore Leggiero trasportano Anita morente di Pietro Bouvier, 1864
3^ quadro: La morte di Anita Garibaldi di Francesco Fabbri

venerdì 11 marzo 2011

Farfalle eterne compie 2 anni

Le farfalle continuano a volare attorno a me. Idealmente, ma volano.
E quando mi sento sola, basta solo che penso a loro.


Farfalla Morpho blu di Martin Johnson Heade


martedì 8 marzo 2011

Le Fate come omaggio alle Donne

Come ve le immaginate le fate?
Spero che non siano le solite zuccherose damigelle alate che vanno di moda adesso. Le fate possono essere terribili e bisogna stare attenti con loro. Hanno regole tutte loro. Inoltre quando si parla delle fate, si pensa molto al fantasy.
Eppure sono convinta che queste creature appartengano al nostro mondo così come ci sono gli alberi, i fiori, gli animali, il cielo, la terra, l'acqua e il fuoco. Insomma come la Natura.
Vi lascio con questi dipinti di fate
Pronti a lasciarvi trasportare?


Spirito della notte di John Atkinson Grimshaw, 1879

domenica 6 marzo 2011

Provocazione di Oliviero Toscani: "Donne, mi fate schifo."


Dopodomani è l'8 marzo, la festa delle Donne.
Sono convinta che un uomo non festeggerà le donne perché le fanno letteralmente schifo.
Sono tutte troie, parola sua. In particolare modo le italiane.
Certo perché lo sanno tutti, ormai è cosa nota che l'Italia è un paese sottosviluppato, un Paese dominato dagli uomini dove le donne ci sguazzano. Ormai è una cosa stranota che giustifica tutto.
Per fortuna poi che non ha mai avuto mogli italiane: culi bassi, gambe corte e ascelle pelose. Chi la vorrebbe una moglie così? Infatti noi italiane siamo le uniche donne al mondo a corrispondere a questo prototipo. Perché invece le altre donne hanno culi che svettano, le gambe hanno la prolunga incorporata e le ascelle rigettano automaticamente il pelo per non parlare dei seni, di ferro con la punta appena temperata.
E poi tutte le donne puntano sulla bellezza e non sull'intelligenza.
A lui poi non piace fotografare le donne. No, lui documenta solo casi di anoressia, casi di estrema importanza. Solamente quelli.
Infatti non è stato lui a fotografare dei pubi femminili per il calendario 2011. No, non è stato lui.
Così come lui non ha mai fotografato questo:




Allora le donne sono troie così come gli uomini sono stronzi. (equazione esatta: 10 e lode)
Perfetto, ho capito tutto nella vita. D'ora in poi sarà tutto facile per me.


Per chi non l'avesse capito (perché c'è anche della gente così) l'ultima parte è ironica.


Aggiornamento 7 maggio 2013:
Il nostro "caro" Oliviero Toscani ci ricasca di nuovo nella provocazione fine a se stessa. Leggete qui.
Ah sì certo, questo metodo darà una svolta, molte donne si salveranno. Ma per favore.